Meloni e angurie, aumenti in tripla cifra rispetto al 2018

Picchi per i retati nelle piazze di Mantova e Bologna. Ismea: buona propensione al consumo

Meloni e angurie, aumenti in tripla cifra rispetto al 2018
Il tanto annunciato "buco produttivo" per angurie e meloni si sta materializzando. Nella prima settimana di luglio, come previsto, i volumi sono stati contenuti e i prezzi dei prodotti continuano a viaggiare su valori elevati, quotazioni che non si vedevano da tanto tempo.

Intanto il mese di giugno, come ricorda l'ultimo report di Ismea, si è chiuso con un mercato buono per meloni e angurie. L'ultima settimana del mese è stata "caratterizzata da un buon andamento per il mercato dei meloni. La forte richiesta di prodotto unita ad una offerta contenuta ha permesso un ulteriore incremento delle quotazioni. I maggiori rialzi si sono osservati sulle piazze di Mantova e Latina. Anche per le angurie si è avuto un leggero aumento per il prodotto di origine pugliese grazie alla buona propensione al consumo. In tutti i restanti centri di scambio invece l'offerta è risultata in equilibrio con le richieste della domanda e i prezzi medi sono rimasti sugli stessi livelli raggiunti la settimana precedente".



Se si confrontano le attuali quotazioni con quelle dello scorso anno, come si evince dalle tabelle di Ismea, gli incrementi sono in tripla cifra. Il mercato nazionale alla produzione ha registrato prezzi medi settimanali di 1,08 euro il chilo per i meloni (+116,2%% sul 2018) e di 0,52 euro il chilo per le angurie (+84,3%). Ma sulle singole piazze ci sono situazioni diverse: a Lecce, per esempio, l'anguria oblunga viene data a 0,52 (+200%) e quella sferica a 0,63 (+92%); il melone liscio a Mantova è quotato 1,75 euro il chilo (+337,5% rispetto allo scorso anno), dieci centesimi in meno a Bologna. Il retato 1,55 euro il chilo sia a Mantova che Bologna, per incrementi annuali dell'ordine del 376,9% e del 158,3%. Ma anche sulle altre piazze i valori si mantengono elevati.

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