Macchia nera degli agrumi, l'Italia alza la guardia

Il Ministero conferma nuove misure di protezione nei confronti delle importazioni dalla Tunisia

Macchia nera degli agrumi, l'Italia alza la guardia
Occhi aperti e controlli rafforzati: il Ministero dell'Agricoltura alza la guardia sul Citrus Black Spot, ovvero la macchia nera degli agrumi, malattia causata dall'ennesimo patogeno che potrebbe mettere a rischio il patrimonio agrumicolo italiano. Pochi mesi fa le autorità fitosanitarie della Commissione europea hanno individuato la patologia su alcune partite di agrumi provenienti dalla Tunisia, scatenando l'allarme delle associazioni agricole. In Italia si era attivato Luciano Cillis, deputato del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Agricoltura alla Camera, che aveva presentato un’interpellanza urgente al Mipaaft con l’obiettivo di capire la dimensione del problema e di predisporre adeguate misure di protezione.

"Rispondendo alla nostra interpellanza urgente, il ministero dell'Agricoltura ha confermato la massima allerta per evitare che gli agrumi prodotti in Italia siano contaminati dal pericoloso fungo - illustra il parlamentare - Abbiamo chiesto al ministero di dimensionare il problema, i rischi possibili e le azioni preventive già adottate. Dobbiamo assolutamente scongiurare che al danno dell'importazione a prezzi troppo bassi di 162mila kg di arance dalla Tunisia si aggiunga la beffa che insieme al frutto coltivato in Nord Africa si importi anche il pericoloso fungo, che crea sugli agrumi una macchia nera che ne vieta la commercializzazione. Il ministero - riprende il deputato - ha confermato che le autorità francesi lo scorso marzo hanno intercettato il patogeno in sette spedizioni di arance e limoni provenienti dalla Tunisia, che ha interrotto l'export in via precauzionale disponendo delle verifichi interne. I controlli alle frontiere sono stati rafforzati e si sta interagendo anche con il Comitato fitosanitario permanente della Commissione europea a Bruxelles, che si è relazionato con le autorità tunisine. Le indagini in corso in Tunisia saranno seguite anche dalla Commissione europea, al fine di valutare la situazione, il rischio fitosanitario e l'efficacia delle misure previste, prima di ipotizzare l'adozione di precise misure fitosanitarie all'importazione di agrumi dalla Tunisia, in aggiunta a quelle già in vigore per i frutti di agrumi provenienti dagli altri Paesi terzi contaminati".

Luciano Cillis Movimento 5 Stelle

"Il fungo macchia nera ha già contaminato il Sudafrica, l'Argentina, l'Uruguay e il Brasile, Paesi dai quali è già in vigore un blocco dell'importazione per evitare la diffusione del patogeno anche in Europa. Se malauguratamente arrivasse in Italia - conclude Cillis - sarebbe un colpo pesantissimo per il comparto agroalimentare italiano e per la situazione economica delle aziende agricole".

Sul tema era intervento anche il presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp Giovanni Selvaggi. "Chiediamo di attivare clausole di salvaguardia e rigide barriere fitosanitarie, previste nei trattati della Ue, per scongiurare l'arrivo in Europa di arance non controllate adeguatamente da paesi come il Sudafrica, Egitto, Marocco e Tunisia", così si era espresso". Anche Cia Agricoltori Italiani si era attivata proponendo l'immediato blocco delle importazioni degli agrumi dalla Tunisia e chiedendo alla Commissione Ue di revisionare la normativa comunitaria.

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