Frutta estiva, su i volumi scambiati ma prezzi sottotono

Il punto dalla Puglia: Orange Rubis rianima il mercato delle albicocche. Bene angurie e meloni

Frutta estiva, su i volumi scambiati ma prezzi sottotono
Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, la settimana che si è appena conclusa ha visto scambi vivaci sotto il profilo dei volumi per la frutta estiva. Ma per quanto riguarda i prezzi, soprattutto se si parla di drupacee, la situazione non è delle migliori. "Purtroppo c'è tanta produzione e poca pezzatura, di conseguenza di deprezza il prodotto - spiega a Italiafruit News Giovanni Boccuzzi, responsabile vendite della Fruttattiva di Conversano (Bari) - Si fatica a raggiungere le giuste quotazioni, con questo caldo improvviso, poi, c'è necessità di vendere immediatamente la merce raccolta".

Scendendo nel dettaglio dei prodotti, Boccuzzi vede una leggera ripresa sull'albicocca. "Negli ultimi giorni sono arrivati i primi volumi di Orange Rubis, la prima varietà saporita rispetto al prodotto delle scorse settimane, che è stata richiesta". Un frutto, questo, che sta dando soddisfazione anche alla Paglionico Nicola del Mercato ortofrutticolo di Bari. "E' l'unica varietà che si sta vendendo con margini discreti, le quotazioni sono oscillate tra 1,20 e 1,30 - conferma Chiara Celiberti - Le altre varietà non le vuole nessuno: sono rovinate dal maltempo e manca il sapore. E' difficile collocare il prodotto pugliese e lucano, anche perché a Bari si tende molto a comprare con gli occhi".

Giovanni Boccuzzi e Chiara Celiberti

A tirare sono invece le angurie. "Il maggio disastroso ha rovinato il raccolto, c'è poca merce, i prezzi sono alti e ora si vende bene - sottolinea Boccuzzi - I meloni, sia Cantalupo che i gialletti, sono in forte rialzo. Le angurie del Salento le vendiamo tra 80 e 90 centesimi il chilo, i cantalupo a 1,5 euro il kg e i gialletti siciliani tra 1 e 1,10 euro il kg. Prezzi importanti per la stagione, almeno un buon 50-60% in più rispetto all'anno scorso".

Per quanto riguarda pesche e nettarine c'è il nodo della pezzatura. "Se fino a una decina di giorni fa le nettarine hanno spuntato prezzi buoni, negli ultimi giorni abbiamo notato un forte calo, sono quotate tra i 60 e i 70 centesimi il chilo - analizza il responsabile vendite della Fruttattiva - Mentre per le pesche, dopo un disastro totale con le varietà precoci, da mercoledì scorso abbiamo notato un rialzo dei prezzi, dovuto anche a un calo momentaneo di prodotto".



"Da una settimana - aggiunge Celiberti - abbiamo iniziato con le percoche e sul fronte delle quotazioni tengono: per noi sono un prodotto di punta e al Sud sono apprezzate e richieste. Con pesche e nettarine, invece, ci sono criticità".

Criticità che sono molto più forti per le ciliegie. "Parlo anche da produttore, ho buttato l'80% delle varietà precoci, totalmente distrutte dal maltempo - ancora Boccuzzi - Con la Ferrovia ci siamo un po' ripresi, ma il prodotto è danneggiato da vento e pioggia, non ha avuto sbocco all'estero e il mercato interno è ingolfato. La Ferrovia è quotata tra 3 e 3,5 euro il chilo per i calibri 28/30; mentre per quelli più piccoli scende a 1,5-2 euro il chilo".

Copyright 2019 Italiafruit News