Frutta nelle scuole tra etichette strane e interrogazioni

Diciture errate nelle confezioni. E il senatore De Bertoldi chiede lumi sulla provenienza

Frutta nelle scuole tra etichette strane e interrogazioni
Frutta nelle scuole, c’è anche un problema di… etichetta. Un lettore di Italiafruit News, l’agronomo Giuseppe D’Ambrosio, segnala alcuni errori nelle informazioni apposte sulle confezioni distribuite nelle classi: “In corrispondenza della voce tipologia di qualità si legge Global Gap, che non è una dicitura utilizzabile secondo il protocollo omonimo: in etichetta andrebbe messo infatti il codice di identificazione”. “Inoltre - aggiunge il lettore - viene specificato che i prodotti sono lavati e pronti per il consumo ma si presentano interi: una IV gamma intera non si è mai vista. Così come è una novità l’indicazione della scadenza per della frutta intera: mai sentito prima, nessuna normativa lo prevede”.




“Sono indignato - conclude D’Ambrosio - perché questi prodotti, consegnati ai miei figli non hanno un senso nella forma ma neppure nella sostanza: sono immangiabili, la qualità è pessima”.

Nei giorni scorsi, intanto, il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro, ha presentato un’interrogazione al ministro Gian Marco Centinaio chiedendo di fare chiarezza sul programma che, a dispetto dello sbandierato km zero, "darebbe preferenza a prodotti di altre regioni o addirittura di altri Paesi comunitari": il parlamentare cita il caso “delle ciliegie e delle fragole distribuiti negli istituti scolastici della regione del Trentino Alto Adige, che provengono in realtà da altre regioni quali l’Emilia Romagna, contravvenendo l’intenzione iniziale degli alimenti a km zero o ‘a filiera corta’”. 

"Sarebbe paradossale - prosegue l'interrogazione - che il ministero da un lato dichiari di voler promuovere prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero per favorire e sostenere i territori locali e, dall’altro, di prevedere procedure di gara per i prodotti ortofrutticoli basato sul criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. E’ indispensabile un chiarimento da parte del ministro, anche in sede comunitaria, affinché sia possibile tutelare le nostre eccellenze agroalimentari”.

Copyright 2019 Italiafruit News