Troppa chimica nell'ortofrutta, Francia preoccupata

Oltre i limiti di legge il 2,9% dei frutti e il 3,4% delle verdure, tanti residui. Le graduatorie

Troppa chimica nell'ortofrutta, Francia preoccupata
Troppa chimica nell’ortofrutta francese, Oltralpe monta la preoccupazione: fanno discutere, in questi giorni, i risultati del report dell’Ong Générations Futures secondo cui il 71,9% dei frutti e il 43,3% degli ortaggi contiene residui di "pesticidi". In realtà a superare i limiti di legge è solo il 2,9% dei campioni della frutta analizzati e il 3,4% della verdura, ma ce n’è abbastanza per destare la preoccupazione dei consumatori. L'Italia è più virtuosa: irregolare appena l'1,3% dei campioni. Le rilevazioni si basano sui dati dei piani di monitoraggio 2012-2017 svolto dal Dipartimento Repressione e frodi francese e sui test condotti in questi anni da Générations Futures con 13.300 test.

Tra i frutti che hanno sforato i limiti di legge primeggiano ananas (9,6% dei campioni), ciliegie (5,2%), kiwi (4,2%), pompelmi (4,2%) e clementine e mandarini (3%); tra gli ortaggi dominano le erbe fresche che nel 21,5% dei casi presentano concentrazioni superiore ai limiti di legge, davanti a sedano (15,7%) e sedano rapa (8,8%).

I frutti nel complesso più “contaminati” sono risultati ciliegie (89% dei campioni), clementine e mandarini (88,1%), uva (87,3%), pompelmo (86,3%), pesche e nettarine (83%), fragole (82,9%) e arance (81,2%). Le specie più "virtuose"? Avocado (27,8%) e kiwi (25,8%). Tra le verdure, spiccano sedano (84,9%), sedano rapa (82,5%), erbe fresche (69,3%), indivie e lattughe (oltre il 66%). Bene, di contro, gli asparagi (2,1%).

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