Export: l'Italia stenta, la Spagna vola

Made in Italy in linea con il 2018 nel primo bimestre; decollano volumi e fatturati iberici. I dati

Export: l'Italia stenta, la Spagna vola
Export 2019: l’Italia recupera le posizioni, mentre la Spagna vola. A febbraio la bilancia commerciale dell’ortofrutta Made In Italy ha quasi azzerato la perdita di gennaio, ma i rivali iberici confermano di avere un altro passo: nei primi tre mesi del 2019, hanno messo a segno un +8% in volume e un +5% in valore, per un totale, rispettivamente di 3,8 milioni di tonnellate e 4 miliardi di euro (dati del Dipartimento delle dogane spagnolo).

Le vendite all’estero di frutta fresca italiana salgono del 16,9% in volume, rispetto all’analogo periodo del 2018, a fronte di un calo in valore del 6,3%; percorso inverso per legumi e ortaggi che perdono il 15,3% in quantità ma lievitano del 5,6% in valore; segno più su entrambi i fronti per la frutta secca (rispettivamente +36% e +20%), giù invece gli agrumi (-10,5% e -4,7%); in forte calo infine (oltre il 30% per entrambe le voci) l’export di frutta tropicale.


 
Ancora in ascesa l’import (+2,9% in valore e +8 in valore) per merito soprattutto di legumi e ortaggi, mentre calano gli acquisti frutta fresca e tropicale; in lieve progresso l’importazione di frutta secca. Il saldo attivo della bilancia si conferma in discesa rispetto al febbraio dell’anno prima: -22,7% e -17,7%.

In Spagna invece tra gennaio e marzo l’export di ortaggi ha registrato una crescita notevole, sia in volume, con il 5% in più rispetto allo stesso periodo del 2018, sia in valore, con il 12% in più, pari a 2 milioni di tonnellate e 2,2 miliardi di euro. Al top pomodoro, peperone e lattuga, con vendite superiori a 300mila tonnellate e un valore di 397 milioni di euro nel caso dei primi (+2%), 467 milioni nel caso del peperone (+16%) e 300 milioni di euro per la lattuga (+18%). 



La frutta spagnola ha registrato una notevole crescita del volume delle esportazioni (10% in più, 1,8 milioni di tonnellate) e un calo in valore (-2%, per 1,8 miliardi di euro), in gran parte dovuti agli agrumi, cui corrisponde il maggior volume esportato in questo periodo. A seguire la fragola, con 126 tonnellate (+26%) e 303 milioni di euro (+14%). L'importazione nel periodo analizzato è cresciuta considerevolmente, del 9% in volume e del 15% in valore.

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