In Romagna le drupacee fanno crack...ing

Condifesa: fenomeno diffuso in tutte le province. Le specie più colpite sono albicocche e ciliegie

In Romagna le drupacee fanno crack...ing
Si mette male per i produttori romagnoli di drupacee. Da Rimini a Imola, passando per Forlì-Cesena e Ravenna, molte aziende frutticole stanno rilevando ingenti danni da eccesso di pioggia. Non è inusuale, in questi giorni, vedere frutti spaccati negli impianti di albicocco, ciliegio e pesco. 

La Società agricola Prato di sotto di Fontanelice, comune della Valle del Santerno, è stata tra le prime a denunciare il cracking attraverso il proprio profilo Facebook. "Iniziamo bene. La pioggia degli ultimi giorni sta rovinando i raccolti delle albicocche precoci - si legge nel post pubblicato lunedì mattina - con danni economici importanti, speriamo che le istituzioni e tutti i nostri politici che si danno tanto da fare in questi giorni per prendere voti si ricordino di noi".


Sul territorio romagnolo sta monitorando la situazione il Condifesa Ravenna, Consorzio di difesa delle produzioni intensive che conta, tra i propri soci, nientemeno che la Società Agricola Guidi, uno dei maggiori produttori di albicocche del nostro Paese. "Il problema del cracking su ciliegie e albicocche è attualmente diffuso in tutta la Romagna", sintetizza a Italiafruit News il direttore Fabio Pesci. "Ognuna delle tre province romagnole, nelle scorse settimane, ha infatti superato i parametri legati all'eccesso di pioggia".

Il Consorzio di difesa ravennate si è mosso per veicolare su Facebook alcune foto che sono state scattate nei campi dai propri tecnici. "Per quanto riguarda le ciliegie, la percentuale di danno è pressoché totale - spiega Pesci - Le perdite sono significative anche per le varietà di albicocche che si sarebbero dovute staccare questa e la prossima settimana. E non è da escludere che il perdurare delle piogge nel corso di questa settimana possa portare fenomeni diffusi di marcescenza dei frutti colpiti”.



“Qualche problema di spacco - prosegue il direttore - si sta iniziando già a vedere anche nei pescheti. In questo caso, però, è ancora prematuro fare dei ragionamenti legati ai danni, visto che i diradamenti sono ancora in corso". Particolarmente grave, infine, è la situazione in cui versa il comparto orticolo. "Le produzioni in campo aperto più penalizzate sono tre: pomodori, piselli e fragole", conclude il direttore di Condifesa Ravenna.

Nel frattempo, ieri, anche Confagricoltura Emilia-Romagna ha fatto il punto sui danni al comparto frutticolo regionale. "Si è pressoché azzerata la produzione di ciliegie di Vignola Igp, per le varietà in raccolta fino al 10 giugno - sottolinea, in una nota, l'organizzazione agricola - La regione rischia di raggiungere il minimo storico nel raccolto di pere, per la presenza di una cascola anomala che provoca la caduta del frutto. Sono atterriti pure i produttori di albicocche, per le quali si prevede una riduzione della produzione intorno al 35-40% a causa del cracking. Il fenomeno della spaccatura non ha risparmiato neanche le pesche, quelle precoci".



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