Nuove cultivar, qualità top: Apofruit punta sulla ciliegia

Grassi: attesa una produzione abbondante in Puglia, Emilia Romagna e Trentino

Nuove cultivar, qualità top: Apofruit punta sulla ciliegia
Nuove varietà e massima attenzione all’aspetto qualitativo per le ciliegie di Apofruit Italia, prodotto primaverile più importante, dopo le fragole, per l’impresa cooperativa con quartier generale in Romagna. Alla vigilia di una stagione produttiva che si presenta generosa, in termini quantitativi, il direttore tecnico Alberto Andrea Grassi fa il punto della situazione: “L’area più rilevante in termini di superfici si conferma la Puglia, con 160 ettari dedicati a Bigarreaux Burlat, Ferrovia, Giorgia, Sweet Heart e un potenziale massimo di circa 8.500 quintali; negli ultimi anni è in atto un forte impegno per svecchiare le cultivar con riferimento soprattutto sulle precoci, per le quali puntiamo soprattutto sul gruppo delle Sweet. L’obiettivo è ampliare e rendere più dinamico il calendario venendo incontro alle esigenze del consumatore moderno. La stagione pugliese inizierà con Bigarreux tra pochissimi giorni, tra il 10 e il 12 maggio”. 



Risalendo la Penisola, si arriva in Romagna che - puntualizza Grassi - conta 92 ettari gestiti da Apofruit Italia prevalentemente nel Cesenate: ampio l’elenco delle varietà di riferimento tra Grace Star, Bigarreaux Burlat, Ferrovia, Corniole, Giorgia, Prime Giant e le Sweet. Il potenziale produttivo si aggira attorno ai 3mila quintali. Più “prolifica” l’area di Vignola, in Emilia, con 95 ettari coltivati a Grace Star, Bigarreaux Moreaux, Lapins, Ferrovia, Samba, Vera e la serie delle Sweet e un raccolto che può raggiungere i 5mila quintali "fregiati" dall’Igp.

Infine il Trentino dove, in seguito all’accordo con Sft, Apofruit Italia può contare su 15 ettari e  un massimo di 1.500 quintali di Kordia e Regina, “che ci consentono - puntualizza Grassi - di chiudere la campagna produttiva oltre la metà di luglio”. 



Quella attuale si prefigura come un’annata particolarmente generosa “nella quale - puntualizza ancora Grassi - potremmo oscillare tra i 17mila e i 20 mila quintali”. Nelle prime battute si pensava a un anticipo significativo dei tempi e quindi della precocità, poi gli abbassamenti termici dell’inizio del mese scorso hanno rallentato la maturazione. 

Importante l’azione promozionale e di marketing finalizzata a valorizzare i marchi commerciali con Solarelli in prima linea; vengono presidiati vari canali commerciali, dall’ingrosso alla Gdo, puntando sempre sulla qualità, “Siamo in una fase di transizione nella quale le varietà tradizionali stanno lasciando il passo a novità tra cui le Sweet di Bologna”, dice Grassi. “Ai produttori chiediamo di migliorare sempre più la produzione perché è questa la chiave per ottenere reddito in modo costante”. 



Tutte le produzioni vengono gestite e lavorate nel magazzino di Vignola che sarà visitabile durante l’International Cherry Symposium (Ics), il congresso internazionale della ciliegia che il 22 e 23 maggio radunerà nel comune modenese noto per le ciliegie i maggiori esperti del frutto a livello mondiale.

Lo stabilimento vignolese riceve il prodotto da sei centri di ritiro dislocati in tutta Italia; qui, sono stati effettuati importanti investimenti finalizzati a migliorare la qualità del prodotto con l’installazione di una nuova linea di lavorazione e selezione in acqua, e l’inserimento di una tecnologia basata sul rapido l’abbattimento della temperatura dei frutti subito dopo la raccolta (Hydrocooler). Grazie alla presenza di tecnici della ditta Icoel durante la visita, saranno descritti in modo esaustivo il processo di lavorazione delle ciliegie dall’arrivo in magazzino fino al loro confezionamento.

L'iscrizione all'International Cherry Symposium è obbligatoria e i posti sono limitati (clicca qui per maggiori informazioni).

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