Ciliegie, mantenere la qualità con una bustina di 1-Mcp

Il successo delle aziende americane in Asia: protegge il picciolo, meno difetti e marcescenze

Ciliegie, mantenere la qualità con una bustina di 1-Mcp
Una speciale bustina biodegradabile, sviluppata negli Usa, promette di migliorare la conservabilità delle ciliegie destinate all’export, salvaguardando la qualità dei piccioli e riducendo le deformazioni estetiche e le possibilità di decadimento della freschezza. Dove sta il suo segreto? Agisce come diffusore nell’aria dell'1-Mcp (1-metilciclopropene), sostanza attiva che contrasta gli effetti negativi causati dall'etilene e che va quindi a favorire il mantenimento della qualità in post-raccolta. 

In pratica Hazel Cherry - questo il nome commerciale della bustina - è un preparato “paragonabile” al famoso SmartFresh, ma applicabile esclusivamente alle ciliegie e senza particolari problemi. Basta inserire la busta all'interno dell’imballaggio di trasporto e il gioco è fatto: può rilasciare l'1-Mcp per un massimo di tre settimane secondo la società sviluppatrice, la Hazel Technologies, azienda del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (Usda).
  
Da sempre la ciliegia è uno dei prodotti ortofrutticoli più difficili da conservare. Ma, al tempo stesso, è anche uno degli articoli più richiesti dai mercati di tutto il mondo. La protezione del gambo, le deformazioni (pitting) e le marcescenze sono tre sfide che gli esportatori si trovano sempre ad affrontare durante le varie campagne commerciali. 



Hazel Cherry è stata sperimentata da diversi confezionatori degli Stati del Nord Ovest. Tra questi l’azienda dell’Oregon Polehn Farms, che l’ha inserita nei carichi da spedire in Asia. Una volta raggiunte le destinazioni, la Cornell University ne ha misurato i benefici sulla qualità dei frutti. Lo studio, durato 33 giorni, ha prodotto risultati statisticamente significativi. 

"Siamo sempre alla ricerca di tecnologie innovative per garantire il massimo livello di qualità" ha spiegato Deidre Baumgarten, manager di Polehn Farms. Chris Watkins, professore della Cornell University, ha aggiunto: "Il nostro studio, realizzato sulla varietà Royal, ha dimostrato che l'utilizzo di Hazel Cherry, rispetto a una gestione senza trattamenti, può portare a una migliore qualità del picciolo, un minore decadimento e un minor tasso di deformazione”. 

Per il 2019 sono in programma ulteriori studi accademici sull'Hazel Cherry. L'interesse del settore è in costante crescita. "Siamo grati per la collaborazione con i nostri partner sperimentali del Pacific Northwest - ha evidenziato Aidan Mouat, Ceo e co-fondatore di Hazel Technologies - Spero di continuare a vedere il successo di confezionatori e rivenditori che sceglieranno Hazel Cherry".

Copyright 2019 Italiafruit News