«Il bio si vende a prezzi doppi o tripli: ha senso?»

La senatrice Cattaneo mette a confronto le quotazioni dell’ortofrutta "organic" e integrata

«Il bio si vende a prezzi doppi o tripli: ha senso?»
Carote, zucchine, finocchi e mele: qual è la differenza di prezzo tra un articolo convenzionale, quindi proveniente da agricoltura integrata, e uno biologico? A questa domanda ha provato a rispondere Elena Cattaneo, senatrice e scienziata di fama internazionale che da tempo sta promuovendo pubblicamente i valori dell’agricoltura integrata. 

In un articolo pubblicato sul proprio sito web la senatrice, che in questi giorni è finita al centro dell’attenzione dei media per un botta e risposta con tre deputate sul tema del biologico, ha messo a confronto i prezzi dell’ortofrutta bio e convenzionale praticati il 30 marzo da un supermercato del Milanese.


Elena Cattaneo

Il risultato? Le variazioni di prezzo sono molto significative e vanno dal 36% delle mele bio rispetto a quelle da agricoltura integrata al 436% dei finocchi bio rispetto a quelli non bio. E ancora: per le carote la quotazione del prodotto bio è più elevata del 79%; le zucchine bio costano il 131% in più.



Vale davvero la pena spendere così tanto di più?”, si domanda la senatrice nell’articolo. La risposta si può immaginare. Negli ultimi mesi, infatti, Cattaneo ha più volte messo in discussione le basi del biologico e appoggiato l’agricoltura convenzionale, giudicando quest’ultima “la via imprescindibile per la sostenibilità” e il modello agricolo più adeguato per nutrire per il pianeta. Ma questa è un’altra storia.

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