Asparagi sardi in ritardo di un mese

Frongia (Gruppo Agro Mediterranea): pericolo di accavallamento con Sicilia e Puglia

Asparagi sardi in ritardo di un mese
La stagione dell'asparago verde di Sardegna è in ritardo di un mese pieno, a causa delle basse temperature. I produttori dell'isola hanno cominciato a eseguire i primi tagli solo da pochi giorni. Si parla comunque di quantità limitatissime. 

"Il forte ritardo è preoccupante - dice Filippo Frongia del Gruppo Agro Mediterranea - Da sempre la precocità è l'aspetto che caratterizza la produzione sarda: in genere, infatti, le prime spuntature si effettuano tra la fine di gennaio e la prima settimana di febbraio, in anticipo rispetto agli areali di Puglia, Sicilia e Campania. Salvo colpi di coda dell'inverno, quest'anno le produzioni del Sud Italia potrebbero dunque concentrarsi nel mese di aprile".

Nelle ultime settimane, Agro Mediterranea ha registrato un leggero aumento della disponibilità di carciofi romaneschi (varietà tardive) nelle zone di Valledoria (Sassari) e del Sulcis. Mentre l'offerta di Spinoso sardo, Thema, Terom è rimasta costante e molto limitata. "L'elevata escursione termica tra giorno e notte - prosegue Frongia - non ha finora favorito il ritorno produttivo delle numerose carciofaie che, nei mesi scorsi, sono state inficiate da maltempo e gelate. Dovremo attendere altri 15-20 giorni, secondo le nostre previsioni, per poter iniziare a servire più dignitosamente i nostri clienti della Gdo e del dettaglio tradizionale".



"Nel frattempo - aggiunge - stiamo aspettando di raccogliere lo Spinoso sardo nell'area tardiva di Cabras (Oristano), dove si può riuscire ad ottenere un'altissima qualità. La campagna dei carciofi dovrebbe terminare la prima settimana di maggio e potrà beneficiare dell'allungamento dei consumi dovuto al fatto che la Pasqua, quest'anno, si festeggerà tardi (21 aprile)".

Infine, per quanto riguarda il pomodoro, la situazione commerciale sembra abbastanza tranquilla. "La nostra produzione è di buona qualità - conclude Frongia - In Italia i consumi non sono esaltanti e nelle ultime settimane i prezzi medi sono scesi per via dell'aumento della disponibilità di Sicilia e Spagna".

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