Caporalato, sindacati ascoltati alla Camera

Caporalato, sindacati ascoltati alla Camera
Sostegno alla piena applicazione della Legge 199, potenziamento della Rete del lavoro agricolo di qualità, replica delle buone pratiche avviate sui territori, una più efficace regolamentazione del mercato del lavoro, una revisione delle norme che disciplinano le aziende e le cooperative senza terra: sono questi, in sintesi, i punti principali emersi dagli interventi di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, ricevuti ieri in audizione a Montecitorio, presso le Commissioni riunite Lavoro e Agricoltura, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul fenomeno del caporalato in agricoltura.

“Abbiamo avanzato le nostre proposte sulla base del capillare lavoro che ogni giorno svolgiamo sul territorio”, affermano Fai, Flai e Uila: “Ringraziamo i parlamentari presenti in audizione per aver dato ascolto alle nostre osservazioni, ci auguriamo che con questo incontro possa essere avviato un percorso di confronto più costante con il Parlamento e il Governo su quello che è un fenomeno vergognoso quanto diffuso su tutto il territorio nazionale. Abbiamo sottolineato, tra l’altro – affermano i sindacati – che la decisione di non includere le parti sociali nel Tavolo interministeriale contro il caporalato non è stata una scelta sensata, così come abbiamo potuto ribadire la nostra contrarietà all’estensione dell’uso dei voucher, divenuti dopo il decreto dignità un potenziale salvacondotto per il lavoro nero”.

Tra le criticità più rilevanti espresse dai sindacati, c’è l’attuale funzionamento della Cabina di regia, “convocata troppo raramente e finora non in grado di svolgere un vero ruolo di coordinamento e promozione, presso gli enti nazionali e territoriali, come previsto nella Legge 199”. Vanno inoltre sostenute, per Fai Flai e Uila, le sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità: “Sono lo strumento essenziale per garantire un corretto incontro tra domanda e offerta di lavoro, eppure anche su questo versante si registrano inaccettabili ritardi, nonostante alcune buone pratiche attivate in diverse province”.

Tra gli altri punti emersi dagli interventi, la richiesta di una maggiore valorizzazione del ruolo degli enti bilaterali, in linea con quanto previsto dalla Legge 199, la pianificazione di controlli più mirati in base ai territori e alla stagionalità e il rifinanziamento del protocollo sperimentale “Cura, legalità e uscita dal ghetto”, scaduto il 31 Dicembre 2017.

Fonte: Ufficio stampa Fai-Cisl