Nuova Zelanda, l'ortofrutta «nuda» fa vendere di più

Il caso di successo di New World, la catena che ha eliminato la plastica

Nuova Zelanda, l'ortofrutta «nuda» fa vendere di più
Ha messo a nudo l'ortofrutta e ha ottenuto, in pochi mesi, un enorme successo nel proprio Paese. Stiamo parlando di New World, una delle principali catene di supermercati della Nuova Zelanda che ha scelto di eliminare la plastica tradizionale dal reparto ortofrutta (sono proposti solo materiali riciclabili, riutilizzabili e compostabili) e, allo stesso tempo, di incrementare e abbellire gli spazi dedicati allo sfuso, puntando soprattutto sulla verticalizzazione dell'esposizione.

E i clienti hanno appoggiato non poco questo approccio green: il gruppo distributivo, infatti, ha reso noto di avere registrato da maggio 2018 (mese in cui è partita la campagna di marketing "Food in the nude", in italiano "Cibo a nudo") a oggi un incremento delle vendite del 300% per alcune verdure. 

L'iniziativa di New World sta facendo parlare di sé in tutto il mondo. Segno che l'idea piace: è stata ben accolta dai consumatori e attira l’interesse dei media globali.
 


La campagna "Food in the nude" è già riuscita quindi ad assumere un peso rilevante sull'opinione pubblica e a consentire alla catena di farsi riconoscere come un pioniere ambientalista in un Paese che ha deciso di bandire l’uso dei sacchetti di plastica usa e getta alla fine del 2018. 

Da segnalare che New World, contrariamente a quanto avviene in Italia, non pratica alcun costo aggiuntivo sulle nuove shopper per ortofrutta. E garantisce addirittura uno sconto sulla spesa finale ai clienti che si portano da casa borse di plastica riutilizzabile, di tela o quelle a rete. Una possibilità che nel nostro Paese non è ammessa. 



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