Emilia-Romagna e Nouvelle-Aquitaine sempre più vicine

Emilia-Romagna e Nouvelle-Aquitaine sempre più vicine
Emilia-Romagna e Nouvelle-Aquitaine sempre più vicine. Due regioni unite da una comune visione per rafforzare la cooperazione tra i protagonisti dei rispettivi sistemi territoriali, a partire da istituzioni, imprese, università, enti di ricerca. Un progetto ambizioso nel segno di un’Europa più forte e solidale, capace di dare risposte concrete alle sfide di oggi. E' l’obiettivo del nuovo protocollo di collaborazione sottoscritto ieri mattina a Bologna, nella sede della Regione, tra il presidente Stefano Bonaccini e il presidente del Consiglio regionale della Nouvelle-Aquitaine, Alain Rousset.   

Il nuovo protocollo consolida un’intesa nata vent’anni fa e punta ad allargare e approfondire numerosi temi quali lo sviluppo dell’agri-food, la nuova frontiera dei Big data e dell’intelligenza artificiale, con l’ambizione di far compiere un ulteriore salto di qualità ai rapporti di cooperazione tra due Regioni con una forte identità territoriale e tra le aree più avanzate d’Europa sotto il profilo economico, culturale e sociale.

Gli ambiti di comune interesse

Agricoltura e agroalimentare, economia innovativa, istruzione superiore e ricerca, cooperazione e rafforzamento istituzionale, educazione e giovani, cultura e cittadinanza, sviluppo e solidarietà internazionale: questi gli ambiti di collaborazione e di scambio fissati nel documento siglato dai presidenti Bonaccini e Rousset, in questi giorni visita in Emilia-Romagna con una delegazione francese.     

“Sono già tanti - sottolinea Bonaccini - i progetti e le iniziative comuni che hanno cementato la nostra collaborazione e favorito lo scambio tra imprese, università e altri enti della Regione francese con realtà del nostro territorio. In particolare, in questi ultimi anni, abbiamo condiviso posizioni comuni per la difesa del budget della Politica agricola comune (Pac) e del ruolo delle Regioni nella gestione degli interventi a favore del mondo rurale e nella nuova politica di coesione per il prossimo periodo di programmazione 2021-2027. La firma di questo protocollo - prosegue il presidente - ci impegna a proseguire nel lavoro comune in un momento storico particolarmente delicato per l’Europa, una fase cruciale e decisiva per il futuro della casa comune europea e per affrontare le nuove sfide che abbiamo davanti, che vanno dal ruolo dell’innovazione tecnologica e della ricerca per favorire lo sviluppo economico all’industria 4.0, fino alle politiche per il contrasto al cambiamento climatico che ci vedono nel direttivo ristretto del patto UnderMou, la coalizione internazionale nata sui temi ambientali che unisce più di cento Stati e governi territoriali di tutto il mondo con l’obiettivo di azzerare entro il 2030 le emissioni climalteranti. In un’Europa che sia sempre di più dei diritti, del lavoro e dello sviluppo sostenibile”.     

“E’ per me un onore e un grande piacere essere qui per la firma di un nuovo protocollo di collaborazione - afferma il presidente Rousset - Se noi siamo riuniti oggi è proprio per celebrare i legami che uniscono le nostre due Regioni da 20 anni e per riaffermare la nostra amicizia. La Nouvelle-Aquitaine e la Regione Emilia-Romagna sono delle regioni aperte al mondo, entrambe accomunate da uno spirito di cooperazione. Formulo l’auspicio di proseguire questo sodalizio su un percorso più duraturo. E sono convinto che noi faremo ancora proficui progetti insieme”.

Il rafforzamento di rapporti economici

Tra le priorità della rinnovata collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Nouvelle-Aquitaine l’esigenza di incrementare e rafforzare i rapporti economici tra le imprese dei rispettivi territori. La Francia è il secondo partner commerciale dell’Emilia-Romagna, che nel 2017 ha esportato nel Paese transalpino beni e servizi per un valore complessivo di 6,6 miliardi di euro, pari all’11% del totale regionale. Nello stesso anno, l’import regionale dalla Francia è stato di 4,1 miliardi (11,6%). Ancora: nel decennio 2008-2017 le esportazioni dell’Emilia-Romagna verso il Paese d’Oltralpe sono cresciute del 30,6%, evidenziando una dinamica molto più sostenuta rispetto alle importazioni (+2,7%).

Non solo, la Francia è uno dei principali Paesi di provenienza degli investitori stranieri in Emilia-Romagna, con aziende - solo per citare qualche nome - del calibro di Manitou (a Castelfranco Emilia), Marini (Alfonsine), Nespak (Massa Lombarda), Segula Technologies (Modena) e la Lactalis, nella cui orbita è finita la Parmalat.

Un altro tema di grande interesse comune è il rafforzamento della collaborazione nell’ambito della filiera dell’agrifood. Se n’è parlato in maniera più approfondita nei colloqui intercorsi con una delegazione guidata dall’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli. L’Emilia-Romagna aderisce insieme a Nouvelle Aquitaine e ad altre Regioni del Vecchio Continente alle reti europee Areflh (ortofrutta), presieduta proprio dall’assessore Caselli, e Arepo (prodotti a marchio tutelato), oltre alla coalizione Agri-Regions.

Partendo da questi rapporti già consolidati sono state gettate le basi per l’avvio di progetti congiunti nel campo della promozione e della protezione internazionale dei prodotti di qualità a marchio Dop e Igp. Spazio anche allo scambio di buone pratiche nella gestione delle risorse idriche e dei suoli, oltre ad azioni comuni per il contrasto al cambiamento climatico e a sostegno dell’agricoltura biologica e di montagna.

In primo piano Big data, alta formazione e industria 4.0

Di futuri investimenti anche sui Big data, intelligenza artificiale, industria 4.0, alta formazione e ricerca si è parlato nel corso della mattinata nell’incontro che la delegazione francese ha avuto con l’assessore regionale alle Politiche europee, Scuola e Università, Patrizio Bianchi. Tra gli argomenti affrontati anche l’insediamento a Bologna nel 2020 del Data Center del Centro meteo europeo, che si troverà casa nel nascente Tecnopolo all’ex Manifattura Tabacchi.

Sottolineata da ambedue le parti la volontà di sostenere la realizzazione di progetti di ricerca congiunti e di intensificare gli scambi nell’ambito della formazione individuale e la mobilità al di fuori del percorso formativo (servizio volontario europeo e servizio civile). Sarà inoltre dato impulso allo sviluppo di progetti culturali e artistici che fanno leva sui giovani.

La missione francese, che ieri ha visitato il parco agroalimentare Fico a Bologna e in serata ha fatto tappa all’Enoteca regionale di Dozza Imolese (Bologna), proseguirà oggi con gli incontri di lavoro alla Scuola di alta formazione dell’Università di Parma e alla Scuola internazionale di cucina Alma, a Colorno. Nel pomeriggio il rientro a Bologna per affrontare insieme all’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, i temi della collaborazione in campo economico e delle cosiddette “imprese di taglia intermedia” Eti, che vantano tra i 250 e cinquemila dipendenti. Un argomento, quest’ultimo, su cui la delegazione francese punta molto.

Fonte: Regione Emilia-Romagna