«Gli ortaggi Made in Italy faticano nelle catene estere»

3Frutti: penalizzati da prezzi alti e problemi qualitativi. Molto bene patate e cipolle

«Gli ortaggi Made in Italy faticano nelle catene estere»
“I prezzi degli ortaggi sono lievitati, la qualità non è sempre al top, per cui la Gdo estera spesso si rivolge a Paesi in grado di offrire merce meno cara e magari migliore”. L'impennata delle quotazioni non significa necessariamente aumento del business, per gli esportatori italiani di verdure: lo spiega Roberto Donà, responsabile commerciale dell’azienda padovana “3Frutti” che invia all’estero (“dai Paesi del Mar Baltico a Odessa”) la quasi totalità degli articoli commercializzati. “Zucchine, melanzane, carciofi, carote e il gruppo delle insalate - sottolinea l’esponente dell’azienda veneta - nei giorni scorsi hanno registrato un deciso rialzo per effetto del maltempo; gelo e pioggia, peraltro, hanno spesso causato danni al prodotto, così che non sono rare le contestazioni al momento del controllo qualità nei supermercati esteri, notoriamente molto esigenti. Oltretutto, stiamo vivendo una fase caratterizzata da un calo generalizzato dei consumi". 



“Il fattore prezzo - aggiunge Donà - rimane molto importante nelle politiche delle insegne europee”. Ma non mancano gli exploit: “Stiamo vivendo un momento storico per le cipolle, soprattutto quelle rosse, che si vendono quasi al doppio rispetto all’inizio dello scorso anno e altrettanto bene vanno le patate, con listini in fase di ascesa grazie anche alla probabile carenza di scorte del Nord Europa”. Per quanto riguarda gli agrumi, la campagna delle clementine è caratterizzata da “buona richiesta a fronte di prezzi molto bassi, con svariate contestazioni dei retailer d'Oltralpe”.



Tra meno di un mese “3Frutti” (nella foto sopra il magazzino aziendale) sarà presente per la prima volta con uno stand a Fruit Logistica, nel City Cube, dove presenterà packaging e confezioni personalizzate “per dare un servizio aggiuntivo ai clienti”.

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