«Clementine, reagire a una crisi senza fine»

Eleuteri: stagione pesante, la ricetta di Op Armonia per risalire la china

«Clementine, reagire a una crisi senza fine»
La campagna delle clementine si avvia verso la fase finale tra mille difficoltà. E il sistema-Italia, ora più che mai, è chiamato a reagire per non abdicare al ruolo di produttore di punta di questo importante agrume. Marco Eleuteri, amministratore delegato alla funzione commerciale di Op Armonia, non nasconde le criticità dell’attuale stagione ma sprona i protagonisti del Made in Italy a non arrendersi e a cercare di ripartire.

“Prima il caldo insolito di novembre, poi il freddo di inizio gennaio, con varie nottate in cui la temperatura è scesa sotto lo zero in tutti i maggiori areali di produzione: il clima quest'anno non è certo stato alleato dei produttori e il fatto che anche in Spagna la situazione sia altrettanto catastrofica è una magra consolazione. Ma piangersi addosso serve a poco: lo facciamo da troppo tempo. Bisogna risalire la china, non c’è più tempo da perdere”.  “La situazione è molto complessa - aggiunge Eleuteri - noi operatori italiani abbiamo perso gran parte del mercato europeo, soprattutto quello a maggior valore aggiunto a favore principalmente della Spagna, ma anche altri Paesi come il Marocco, con la varietà Afourer e Israele, con la Orri hanno conquistato uno spazio di mercato importante in Europa”. 



E allora, cosa fare per cambiare rotta? “Il settore è frammentato, difficile indicare una ricetta. Posso dire cosa ha fatto e sta facendo Op Armonia, che in questi anni non è stata a guardare e punta su valorizzazione, comunicazione, ricerca”. L’azienda nell’attuale campagna agrumicola ha fin qui lavorato circa 65mila quintali di clementine e 10mila di arance Navel. "Per le clementine continueremo con gli ultimi volumi della varietà Comune proveniente essenzialmente dalle zone più tardive della provincia di Taranto, proseguiremo con un po' di Hernandina a fine mese, e termineremo la campagna con la varietà Tango a febbraio, per cui, con i quantitativi programmati ancora da raccogliere, dovremmo raggiungere gli 80mila quintali di clementine e i 20mila di arance”. 

“Per quanto riguarda la strategia commerciale - aggiunge Eleuteri - abbiamo intensificato notevolmente gli investimenti in comunicazione, assunto una social media manager e pubblicato un blog - www.dolcefrutta.info - in cui pubblichiamo le recensioni dei nostri Fruit Gourmet Lab, menù realizzati utilizzando i prodotti della nostra linea Premium in cui un ruolo di primordine è rivestito proprio da DolceClementina e DolceArancia. Inoltre, abbiamo acquistato vari spazi in alcuni dei principali quotidiani italiani come Il Resto del Carlino, La Nazione, Repubblica, oltre che testate a diffusione regionale, per pubblicizzare essenzialmente DolceClementina”. 



Nel 2019 partirà inoltre una collaborazione con BiomedFood, “società specializzata in nutrizione e spinoff dell'università Politecnica delle Marche - aggiunge Eleuteri - che approfondirà tutti gli aspetti nutraceutici dei nostri prodotti frutticoli della linea Dolce, fornendo informazioni sulle caratteristiche nutraceutiche della frutta e fornendo consigli di consumo, di cui faranno tesoro gli chef coinvolti nei laboratori gastronomici, per la proposta di nuove ricette a base di frutta”. La prossima settimana DolceClementina sarà protagonista della "Prova del socio", in collaborazione con Alleanza 3.0, all'Ipercoop Grande Emilia di Modena, con la conduzione di Renata Cantamessa.

Ma la comunicazione non è tutto: “Continuiamo a tambur battente anche con la ricerca, cooordinata dal nostro citrus scientist specialist, l'agronomo calabrese Francesco Perri, in collaborazione con il Crea di Acireale, con il quale stiamo portando avanti l'unico programma di miglioramento genetico della clementina Italiana, ed i cui frutti non tarderanno a farsi vedere. Quest'anno partirà infatti il primo campo sperimentale dove osserveremo il comportamento di alcune centinaia di incroci a maturazione essenzialmente tardiva”. 



“Per quanto riguarda il rinnovamento varietale - aggiunge l’esponente di Op Armonia - procede il programma di moltiplicazione della varietà Sanzo, dalla stessa epoca di maturazione dell'Hernandina; il processo di registrazione è già iniziato, e cercheremo di diffonderla tra i nostri agrumicoltori associati dal 2020, quando disporremo di un numero consistente di piante, in modo da poter avere una cultivar molto interessante da un punto di vista qualitativo - si tratta di una mutazione spontanea della varietà Comune - con un gusto molto simile a quello del genitore, ma con maturazione medio-tardiva, dalla prima decade di gennaio. E ancora, per le clementine tardive già da quest'anno inizieremo con i primi quantitativi della varietà Tango, con un migliaio di quintali previsti, a maturazione dalla prima decade di febbraio: la produzione crescerà esponenzialmente nei prossimi anni”.

“La situazione clementicola attuale è tragica, ma ancor più tragico è il non reagire”, conclude Eleuteri. “La nostra realtà si è mossa per fare del proprio meglio. Certo i risultati non sono scontati né immediati, ma credo che nulla sia peggio dell'immobilismo che caratterizza da troppo tempo il nostro settore e toglie speranza a un comparto ormai agonizzante, che non può più permettersi il lusso di perdere altro tempo per reagire”.

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