Mosca orientale dell'ortofrutta, tavolo tecnico al lavoro

Australia, Canada e Usa chiedono aggiornamenti sul piano di monitoraggio. Ecco gli ultimi sviluppi

Mosca orientale dell'ortofrutta, tavolo tecnico al lavoro
Si è aperto ieri mattina il tavolo tecnico nazionale convocato a Napoli dalla Regione Campania dopo la prima segnalazione della Mosca orientale della frutta (Bactrocera dorsalis), organismo da quarantena che attacca non solo le specie frutticole, ma anche gli ortaggi, ed è in grado di riprodursi in modo rapidissimo, un po’ come la cimice asiatica (Halyomorpha haly). 

Entro la giornata odierna, gli esperti e i tecnici dei servizi fitosanitari provvederanno a elaborare il piano operativo di monitoraggio, il quale dovrà poi essere approvato (con delibera di Giunta e forse anche con decreto ministeriale) e sottoposto al Food veterinary office, l'ispettorato della Commissione europea che sarà in visita in Campania dal 14 al 19 gennaio prossimi. 

Come ha fatto Bactrocera dorsalis a entrare in Italia? E' stata per caso trasportata da un tir? Ancora oggi queste domande rimangono rimangono senza risposta. Per questo l'Unione europea è preoccupata. La Francia, nell'ultimo anno, è riuscita a bloccare il suo ingresso per più di cento volte, respingendo al mittente carichi provenienti da Paesi del Sud-Est asiatico. 



Nel frattempo, le autorità fitosanitarie di Canada, Usa e Australia hanno chiesto in via ufficiale di essere aggiornate rispetto alle misure di contenimento che adotteremo in Italia. Un possibile ritrovamento nei mesi primaverili o estivi anche di un solo esemplare di Bactrocera dorsalis potrebbe compromettere le nostre esportazioni di prodotti ortofrutticoli.

Secondo Copagri Campania è auspicabile centralizzare la futura attività di comunicazione nelle mani della Regione, per non commettere gli errori fatti in Puglia dalle organizzazioni agricole nell'ambito dell'emergenza Xylella Fastidiosa: meno comunicati stampa da parte delle singole sigle, ma una linea di comunicazione unica e validata scientificamente. Questa scelta, sottolinea Copagri, sarebbe necessaria per tutelare le imprese agricole, agroalimentari e i loro lavoratori, con particolare riferimento a quelli dell'Agro nocerino-sarnese, "zona cuscinetto" dove operano numerose e importanti aziende trasformatrici di pomodoro e di frutta.

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