«Verdure, la Spagna ci ruba quote in Europa»

Mercuri (Aci): continuano i problemi produttivi al Sud Italia

«Verdure, la Spagna ci ruba quote in Europa»
I produttori di cavoli, broccoli, finocchi e insalate del Sud Italia non hanno ancora superato i problemi produttivi e non riescono quindi a fare attività di esportazione nei Paesi europei, lasciando così campo libero alla Spagna. 

"Nei terreni il peggio è passato grazie all'abbassamento delle temperature - spiega Giorgio Mercuri, presidente dell'Alleanza delle cooperative italiane agroalimentari (Aci), vicepresidente del Consorzio Apo Foggia nonché produttore agricolo - che sta consentendo ai produttori di limitare le malattie fungine. Tuttavia, le problematiche sono sempre le stesse da diverse settimane: le coltivazioni sono rallentate e ritardate dal punto di vista delle quantità".

"Le aziende, di conseguenza, stanno vendendo i loro prodotti solo nel mercato nazionale. L'export è quasi inesistente: la scarsa tenuta delle produzioni disponibili, infatti, non ci mette nelle condizioni di affrontare trasporti lunghi".



Mercuri sottolinea che dicembre e gennaio sono, solitamente, i due mesi in cui l'Italia registra picco delle proprie esportazioni di ortaggi, dirette soprattutto in Svizzera, Germania, Francia e nei Paesi Scandinavi. "Quest'anno, purtroppo, stiamo regalando un mese di commercializzazione alla Spagna. La quale, dopo i problemi avuti a novembre, è ritornata in corsa e ci ha già rubato quote di mercato importanti in tutta Europa".

"Non sarebbe male - conclude il presidente dell'Aci - poter riuscire a vendere adesso all'estero, in quanto i prezzi di tutte le verdure sono molto sostenuti. Basta pensare che in Francia i broccoletti quotano a 4,50 euro il chilo. Credo che l'offerta del Sud possa incrementare a partire da gennaio, non appena si potrà disporre di campi più sani".

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