«Imballaggi, materie prime sempre più costose»

Ciesse Paper: «Negli ultimi due anni i prezzi della carta sono aumentati del 30%»

«Imballaggi, materie prime sempre più costose»
L'aumento dei costi delle materie prime è un fattore da tenere in considerazione. Ma fino ad oggi Ciesse Paper, azienda specializzata nella produzione di contenitori per alimenti, ha superato questo scoglio a suon di crescita. L'impresa mantovana, infatti, sta aumentando con costanza il proprio giro d'affari e dopo un balzo in avanti del 35% nelle vendite degli ultimi anni, nel 2018 si è avuto un ulteriore aumento del 18% chiudendo l'anno con un fatturato di circa 20 milioni.

Ciesse Paper utilizza carta, cartoncino e cartone ondulato per produrre vaschette per alimenti Green Pack, angolari e altre soluzioni per l'ortofrutta. Lo scorso anno - tanto per dare alcuni numeri dell'attività - ha prodotto circa 280 milioni di sole vaschette e vassoi.

"Il settore degli imballaggi cellulosici sta vivendo un momento critico - analizza la situazione Fabrizio Govi, titolare dell'azienda attiva dal 1947 - Negli ultimi anni sono arrivati sul mercato alcuni outsider che stanno giocando al ribasso con i prezzi. Poi c'è una forte crescita dei costi delle materie prime: negli ultimi due anni i prezzi della carta sono aumentati di un 30%. Il nostro comparto, poi, si scontra con il mondo della plastica, che vede la presenza di grandi gruppi multinazionali. Insomma, non è facile, e poi la normativa italiana è molto restrittiva e si utilizzano carte di cellulosa pura al contrario di altri paesi, dove i nostri concorrenti utilizzano spesso carte riciclate”.

Nonostante questi fattori non proprio favorevoli, Ciesse Paper - anche grazie al lancio di nuove soluzioni - sta aumentando il suo mercato sia in Italia che all'estero. "Un segmento per noi molto importante è quello del biologico - osserva l'imprenditore - l'imballaggio in cartoncino è solitamente valutato come un forte elemento di sostenibilità. Forniamo i principali gruppi di ortofrutta bio, ma la scelta responsabile di un imballaggio sostenibile dovrebbe coinvolgere maggiormente anche il convenzionale: la nostra carta possiamo riciclarla fino a dieci volte. Il mercato estero vale un 40% in vendite dirette, che sale al 60% circa se consideriamo anche il prodotto italiano che viene esportato - conclude Fabrizio Govi - La garanzia di standard igienici elevatissimi e la certificazione Brc Packaging sono il nostro ariete per sfondare nei Paesi anglofoni".

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