Sipo, la carta inattesa del sedano

Con tremila tonnellate l'anno è il primo prodotto dell'azienda orticola riminese

Sipo, la carta inattesa del sedano
Il primo prodotto per volumi dell’azienda Sipo di Bellaria Igea Marina (Rimini) è il sedano. Chi l'avrebbe mai detto.
Da sempre l'azienda orticola lo commercializza in numerose tipologie e confezioni. Un prodotto storico che coltiva dagli anni ’70 e del quale ha via via aumentato i quantitativi, grazie ad altre aziende referenti che, a seconda della stagionalità, completano l'offerta per esempio dalla Piana del Fucino e dalla Puglia. Oggi Sipo coltiva una sessantina di ettari tra sedano bianco (15 ha) e bio (5) - in Italia e Spagna - e sedano verde, 40 ettari in Emilia Romagna, Abruzzo e Puglia. Parliamo di circa tremila tonnellate di prodotto.
 


“E’ una coltura difficile, che richiede un elevato know-how – spiega a Italiafruit Stefano Pazzagli, technical manager - Da fine maggio a luglio e da settembre a ottobre lo coltiviamo in Emilia Romagna, da luglio a settembre in Abruzzo e, infine, da luglio a maggio in Puglia. Abbiamo una fornitura di sedano bio proveniente dalla Spagna dai primi di novembre a maggio e, sempre dalla Spagna, una fornitura di sedano bianco da dicembre a maggio”.

“Il sedano verde a pianta intera è utilizzato principalmente per insaporire brodo e sughi, mentre il sedano verde tagliato corto, confezionato in cassetta oppure in vassoio (cuore di sedano in questo caso, ndr) è per il consumo fresco in insalate - continua Elisa Monticelli, marketing manager – Ma commercializziamo anche il sedano verde sbiancato lungo, richiesto principalmente in Emilia Romagna per il pinzimonio e il sedano bianco a pianta intera oppure corto confezionato in vassoio. Viene, poi, inserito come componente assieme a cipolla e carote nelle confezioni utilizzate come odori da brodo”.



Per Sipo si tratta di un prodotto strategico, destinato principalmente a catene distributive e mercati all’ingrosso nazionali. “E’ venduto sia con i nostri marchi Sapori del mio Orto e Verdure di Romagna, sia con la marca del distributore, secondo programmi di coltivazioni controllate a lotta integrata. Di certo – conclude Monticelli – è un prodotto sul quale punteremo ancora nei prossimi anni per aumentare i volumi attuali”.

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