Il melograno si spinge sempre più a Nord

Cedior ha investito in un impianto alle porte di Milano: ottimi risultati

Il melograno si spinge sempre più a Nord
Melograno lombardo? Può sembrare una provocazione, in quanto è una specie tipica di areali caldi come il Sud Italia, ma non è così visto e considerato i risultati ottenuti dall'azienda agricola San Giorgio, situata alle porte di Milano. L'azienda è la business unit a livello agricolo di Ce.di.or., che ne cura tutti gli aspetti commerciali e di marketing.

"L'idea di coltivare melograno nei pressi di Milano – spiega Gianluigi Cugini, titolare della Ce.di.or. – è nata nel 2015, a seguito di richieste continue da parte della nostra clientela per un prodotto locale e dalle indubbie proprietà benefiche. Così, dopo alcune sperimentazioni, abbiamo deciso di mettere a dimora un impianto di melograni di circa sette ettari che ad oggi è il melograneto più a nord d'Europa".




"All'interno del frutteto – prosegue Cugini – coltiviamo due varietà in particolare, Mollar rosso e Kingdom, contraddistinte da un seme morbido quasi impercettibile e dai chicchi particolarmente dolci al palato. A livello agronomico si osserva una buona adattabilità al clima tipico della pianura padana, e comunque i nostri agronomi stanno adottando tutte le tecniche colturali idonee a migliorarne la coltivazione. Posso affermare che il prodotto è all'altezza delle aspettative".




Anche a livello di marketing è stato fatto uno sforzo importante per valorizzare al meglio un prodotto esclusivo. "Contestualmente all'impianto dei melograni abbiamo progettato un brand che potesse valorizzare al meglio un prodotto unico, ed è nato Chiaramente dolce, che rimanda a due caratteristiche peculiari dei chicchi di melograno, ovvero la dolcezza e la chiarezza. Anche il packaging, ovviamente, fa la sua parte, ed è stata studiata una linea grafica impattante che sta incuriosendo i nostri clienti, dai quali ci giungono richieste sempre più alte che ad oggi non riusciamo ancora a soddisfare vista la giovane età dell' impianto, ma che riusciremo sicuramente ad esaudire già dalla prossima campagna, con la piena entrata in produzione delle piante".

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