Attualità
Batteriosi del kiwi, nuovo caso in Australia
L'azienda leader Seeka rimuove il materiale vegetale su circa 4,5 ettari
Un nuovo caso di batteriosi del kiwi (Pseudomonas syringae pv. actindiae) è stato confermato in Australia, a Shepparton (Stato di Victoria), all'interno di un appezzamento della Seeka, principale azienda di produzione a livello nazionale con circa 154 ettari dedicati. Per il momento, le autorità fitosanitarie locali non hanno sicurezza sul tipo di ceppo identificato: potrebbe essere il biovar 2, che riunisce i ceppi isolati in Corea del Sud, oppure il biovar 3 (Psa-V) presente in Italia, Nuova Zelanda e in altri Paesi di coltivazione del kiwi.
"Psa 2 o 3 sono forme aggressive che possono uccidere le piante di kiwi sensibili - ha spiegato Rosa Crnov, funzionario di stato responsabile per la salute delle piante - Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità e le imprese interessate".
Da parte sua, la Seeka ha già provveduto a rimuovere il materiale vegetale su circa 4,5 ettari di giovani frutteti innestati attorno alla zona infetta. Michael Franks, Ceo di Seeka, ha specificato a Fresh Fruit Portal le azioni in corso per contenere l'epidemia: "Tagliamo i kiwi dai portainnesti, monitoriamo i segni d'infezione su questi ultimi e gestiamo l'intera con un programma mirato di spray - ha sottolineato - Crediamo che l'ambiente e il clima australiano non saranno favorevoli al Psa, in particolare per il caldo estremo del periodo estivo".
"Ci stiamo muovendo per contenere l'epidemia - ha fatto sapere l'azienda australiana - e continuiamo a monitorare i nostri actinieti in maniera proattiva e, in particolare, i nuovi impianti".