«Asparagi, attenzione a non superare 14mila ettari»

Consumi, produzione, export: il punto sull'Italia in due convegni

«Asparagi, attenzione a non superare 14mila ettari»
"L'asparago è ancora un ortaggio poco acquistato. In Italia viene consumato da circa il 40% delle famiglie, dobbiamo lavorare per portare questa quota almeno all'80%". Così Luciano Trentini ha aperto ieri mattina il suo intervento alla tavola rotonda "Strategie commerciali per l'asparago", alla presenza di relatori provenienti da Germania (Isabelle Kokula), Messico (Federico Piccone), Svizzera (Dominique Ruggli) e Francia (Jean-Michel Colliaud). 

L'Italia, è stato detto, è il terzo polo di produzione a livello europeo, con quasi 10mila ettari in piena produzione, il 60% in Puglia. Considerando anche i nuovi impianti, l'ettaraggio stimato sale a 12-12.500 ettari. "Bisogna stare attenti a non superare i 14mila ettari, un valore che considero la soglia di resistenza dell'Italia nel mercato europeo, in modo da non svalutare i prezzi".




Punti di forza dell'offerta tricolore sono le cinque produzioni certificate dai marchi Igp o Dop: Asparago di Badoere Igp, verde di Altedo Igp, di Cantello Igp, di Cimadolmo Igp e Asparago bianco di Bassano Dop. Prodotti, questi, che raccolgono anche il favore del mercato internazionale. "Due le destinazioni più importanti per le nostre produzioni: Germania e Austria, seguono poi la Svizzera, la Svezia, la Francia, la Danimarca, l'Inghilterra e la Slovenia".

"In tutto il mondo - ha sottolineato Trentini - il consumatore richiede turioni belli ed esenti da fitofarmaci, pertanto i produttori dovrebbero sforzarsi ad adottare tecniche ecocompatibili per essere avvantaggiati sul mercato".



Per quanto riguarda la Germania, la consulente Isabelle Kokula ha fatto il punto sullo sviluppo della produzione. "L'ultima annata negativa, caratterizzata da rese elevate e prezzi bassi - ha detto - ha complicato la situazione e stoppato l'aumento delle superfici. Nel 2019 dovremmo avere 23mila ettari in produzione, di cui mille in regime biologico. Le aziende agricole stanno passando dall'uso di zampe a quello di piantine, per avere turioni più lunghi e una crescita più vigorosa".



Spostando l'attenzione sul panorama mondiale, il Messico è diventato il secondo Paese più importante al mondo in termini di superficie coltivata, come ha spiegato Federico Piccone della Pma Pastore, azienda leader nella produzione e nell'esportazione per via aerea dell'ortaggio. "In Messico si coltivano circa 27mila ettari, con un calendario di raccolta distribuito su 12 mesi e una produzione stimata di circa 270mila tonnellate l'anno. La vicinanza con gli Usa ci consente di avere un accesso privilegiato alle strutture aeroportuali statunitensi, abbattendo così i costi logistici e il prezzo finale".

Nella sessione convegnistica del pomeriggio, Daria Lodi del Cso Italy ha presentato una relazione sul “Consumo dell’asparago in Italia e in Europa”. Primo produttore europeo è la Germania (130mila tonnellate), nonché anche principale importatore (24.953 tonnellate nel 2017) e consumatore (85 mila tonnellate). Passando all’Italia, in crescita è il consumo di asparago attestatosi a oltre 24mila tonnellate, in deciso aumento se si pensa che nel 2000 erano 19mila. Un dato destinato a crescere ancora nel 2018, tenuto conto che da gennaio ad agosto sono stati acquistate 22.895 tonnellate di asparagi. La grande distribuzione accentra il 58% degli acquisti.



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