Asparagus Days, cosa pensano gli espositori

Consenso unanime sulla fiera: ora potenziare la kermesse

Asparagus Days, cosa pensano gli espositori
Quando gli espositori sono contenti, si sa, il più è fatto. La seconda e ultima giornata di esposizione dell'International Asparagus Days ha beneficiato di una consistente crescita dell'affluenza rispetto al primo giorno, comunque positivo, con le aziende italiane intervistate da Italiafruit News che appoggiano in maniera unanime la kermesse e l'idea di Cesena Fiera.

Aurenzo Bagioni, titolare della Bagioni Alfiero, azienda di Forlì che progetta e costruisce macchine agevolatrici per la raccolta, ha sottolineato: "L'esposizione a questa fiera di nicchia, unica nel panorama mondiale, ci ha consentito di poter parlare con la nostra clientela più fidelizzata e di incontrare nuovi potenziali clienti italiani, spagnoli, francesi e sudamericani. Un po' sottotono la presenza di produttori anglosassoni. In ogni caso, i più importanti operatori europei hanno partecipato; giudichiamo senz'altro bene la manifestazione".

Soddisfatto anche Gianni Cesari, presidente del Consorzio di tutela dell'Asparago di Altedo Igp, che ha spiegato: "La fiera è andata benissimo ed è stata molto importante per tutto il comparto. L'evento va ovviamente potenziato, ma il rinnovato interesse che si registra attorno al mondo dell'asparago, dopo una campagna sfavorevole come quella del 2018, può rappresentare un volano per velocizzare il processo di cambiamento della mentalità dei produttori, portando così le aziende a investire in innovazione e tecnologie. La Gdo italiana, per il futuro, deve però cercare di salvaguardare maggiormente i prezzi, altrimenti la riscossa del settore non può partire".


Gianni Cesari

"Grazie alla stesura dei nuovi film bianchi e neri, esposti nel campo prova, i nostri 20 produttori certificati Igp sono riusciti a stabilizzare le raccolte e, contestualmente, ad ampliare il calendario stagionale fino a inizio giugno, ottenendo così prezzi più soddisfacenti", ha rimarcato Arrone Basso, presidente del Consorzio di tutela dell’Asparago di Badoere Igp (verde e bianco) che, in fiera, ha presentato il packaging del prodotto Fior Fiore di Coop Italia, l'asparago in agrodolce e la birra a base dell'ortaggio. "La nostra produzione certificata viene distribuita soprattutto in Veneto, attraverso l'Op Opo Veneto. L'esportazione è estremamente marginale, anche se, negli ultimi anni, il nostro prodotto è arrivato perfino in Australia e Giappone".


Arrone Basso

"L'International Asparagus Days ha rappresentato per noi l'occasione giusta per farci conoscere fuori dai confini nazionali", ha detto Marcello Sbrighi, sales manager di Coviro, azienda vivaistica di Cervia (Ravenna) che produce zampe di asparago, "una soluzione sempre più richiesta nel Nord Italia".


Marcello Sbrighi

Anche Blumen Group, gruppo che comprende tre case sementiere italiane (Olter, Four, T&T), ha tenuto a evidenziare la bontà del summit mondiale. Ma bisogna migliorare: "Occorre assolutamente coinvolgere la filiera commerciale (industrie, commercianti, Gdo, ecc.) che, purtroppo, in questa prima edizione è mancata", hanno spiegato Giuseppe Dimitri e Stefano Motton, rispettivamente responsabile tecnico-commerciale e professional seed division di Olter. "Abbiamo incontrato - concludono - meno spagnoli e peruviani rispetto all'evento organizzato da Christian Befve in Francia sei anni fa. Il nostro asparago Grande F1, richiestissimo in Cina e nel Sud dell'Europa, è ormai diventato una star di questo settore".

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