Mercati nel limbo, pochi spiccioli per le mele

Da nord a sud calma piatta e produzioni autunnali senza slancio. Il punto

Mercati nel limbo, pochi spiccioli per le mele
“Calma piatta”, “depressione”, “andamento lento”: i grossisti non usano mezzi termini per definire il trend nei Mercati e Centri agroalimentari italiani nella prima metà di ottobre. Le temperature ancora elevate non incentivano i consumi di ortofrutta autunnale, mele e pere "vanno via" per poche decine di centesimi il chilo, le verdure non tirano. L’abbondanza di materia prima rappresenta un ulteriore elemento di criticità. E negli stand, a fine giornata, rimane molta merce.

“In generale c’è poco movimento - dice Fausto Vasta, referente di Ago-Fedagro Milano - ieri c’è stata un po’ più di domanda dei giorni precedenti per le mele, che vanno leggermente meglio delle pere, ma i prezzi non sono certo esaltanti”.  “I Mercati continuano ad essere mezzi vuoti - aggiunge l’operatore milanese - non c’è ancora stata la ripresa post-estiva: siamo in una fase di transizione. I kaki avevano cominciato bene ma stanno scendendo di prezzo, le castagne sono stabili; sopra la media i fichidindia così come l’uva di buona qualità, anche se non è stata una campagna particolarmente vivace per questo frutto”. A Milano sono arrivate le prime clementine e persino le prime arance Navel siciliane con foglia: “Non sono buone, non è ancora tempo”, commenta Vasta. “Del resto c’è anche chi commercializza già kiwi italiani, in netto anticipo, senza che i frutti abbiano un adeguato grado brix. Tentativi di battere la concorrenza sul tempo che fanno più danni che altro”.



“La situazione è triste - commenta, da Firenze, Aurelio Baccini, referente dei grossisti Agofi - per le mele il trend di mercato è diametralmente opposto a quello dello scorso anno quando i prezzi erano molto sostenuti e si sono mantenuti su livelli elevati per tutta la campagna. La nuova stagione delle pomacee è iniziata male e prosegue in maniera negativa anche per colpa delle temperature alte. Siamo in un limbo di alta pressione che deprime i consumi un po’ per tutti i prodotti”.

“Commercializzazione al rallentatore - sintetizza Elio Paparello, presidente del Gruppo grossisti Assomercati Fedagro Confcommercio del Mof di Fondi - il clima non è nostro alleato: è caldo quando dovrebbe essere freddo e viceversa. Le mele, complice la sovrapproduzione, sono in caduta verticale:  la Golden di pianura viene venduta a 50 centesimi, quella di montagna a 70-75. La Polonia intanto sta inondando il mercato europeo e presidia anche Paesi importanti per l'Italia. In sofferenza anche gli ortaggi: cavolo e cavolo broccolo hanno ad esempio registrato un discreto movimento, nei giorni scorsi, ma poi sono rientrati subito nei ranghi. Speriamo in tempi migliori”.

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