«Ortofrutta, la faremo bella»

Nasce la rete di sei imprese per valorizzare la top quality nazionale

«Ortofrutta, la faremo bella»
Sei imprese ortofrutticole, un fatturato aggregato di 100 milioni di euro e 100mila tonnellate di frutta e ortaggi provenienti da cinque regioni italiane (Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia). Così si è presentata venerdì scorso in un evento pubblico la nuova rete di imprese “La Grande Bellezza Italiana”.



Dietro il nome, esplicito riferimento al film di Paolo Sorrentino, il desiderio di valorizzare frutta e verdura nostrana che si distingua per gli elevati standard qualitativi, spesso certificati anche dal bollino europeo di identificazione geografica. Ci hanno pensato sei aziende storiche del panorama ortofrutticolo nazionale: oltre le veronesi Coofrutta, Geofur Op, Odorizzi e Perusi, la Joinfruit di Cuneo e la Bergonzoni di Ferrara.
Realtà che hanno deciso di unirsi per formare una grande società di scopo, una forma di partnership imprenditoriale diffusa nel mondo della consulenza e dei servizi, ma inedita nel nostro settore. Settore che, però, conosce bene il motivo di questa scelta: arrivare a un’organizzazione dinamica, con un approccio commerciale moderno e capace di rispondere alle esigenze del retail. In poche parole, un unico interlocutore che sappia ottimizzare la gestione di volumi importanti e assicurare il meglio della frutta di stagione per periodi di commercializzazione più lunghi. Semplificando il più possibile anche gli aspetti logistici.

A marzo Leonardo Odorizzi aveva parlato a Italiafruit News di un progetto per riposizionare le eccellenze italiane (leggi qui), poi silenzio stampa per mesi, ma qualche indiscrezione era trapelata. Del resto, lo scriviamo spesso: il mercato è statico, le aziende si presentano in modo frammentato. Ora arriva un modello di business orientato alla creazione di valore e a una nuova strategia di marketing. Che ha alla base il meglio delle specializzazioni territoriali e, in particolare, quattro Igp: il Radicchio di Verona, l'Uva di Puglia, le Mele rosse di Cuneo e la Pera Abate, messa a disposizione da Bergonzoni, una delle aziende specializzate nella commercializzazione della varietà. Senza dimenticare le pesche nettarine che vantano il riconoscimento territoriale di San Ferdinando di Puglia. La gamma, comunque, è in continua espansione ed è composta anche dalle susine Angeleno, le pere William e Kaiser, i kiwi, le pesche e nettarine di Veneto e Piemonte e le arance rosse di Sicilia.



“Due anni di studio, mesi di lavoro degli esperti di Confindustria, numerose riunioni in Fruitimprese hanno permesso di realizzare un sogno – ha detto a Italiafruit News Odorizzi – L’incontro di sei importanti aziende per condividere un percorso che oggi trova il suo punto di partenza, ma che ha l’ambizione di arrivare lontano e quindi punta ad allargare la distribuzione e il portafoglio prodotti”.

“Il mercato è cambiato e così le sue regole - ha aggiunto Odorizzi - Attraverso questa rete, che rappresenta la prima esperienza del genere nel nostro settore, mettiamo a disposizione competenze di tre generazioni in un’unica organizzazione, in modo da fare incontrare i tempi dettati dalla natura con quelli richiesti dalla grande distribuzione”.

“Quando mi hanno proposto di partecipare al progetto ho accettato subito – ha raccontato Cristiana Furiani – Intanto perché è una cosa nuova per il consumatore, poi perché mi piace il messaggio di italianità che veicoliamo. Oltre che l’idea di una rete con altri imprenditori del settore perché il confronto arricchisce sempre. Non è irrilevante, poi che Geofur sarà l’unico fornitore del Radicchio di Verona Igp, che sarà giustamente valorizzato”.

“La creazione di questo progetto – ha concluso il presidente della rete, Antonio Cipriani – segna un vero e proprio salto di qualità per un comparto dalle grandi potenzialità inespresse: questo significa offrire al mercato un assortimento di assoluta eccellenza sostenuto da un modello di business e di sviluppo totalmente innovativo. Siamo convinti, infatti, che l’innovazione non sia appannaggio solo dei mercati hi-tech, ma possa trovare terreno fertile anche nelle attività legate alla nostra terra”.



Per il posizionamento top premium i capitolati di produzione sono, ovviamente, molto rigidi e gli standard qualitativi decisamente sopra la media. La  profonda conoscenza degli areali produttivi permette di attivare i migliori produttori della zona, ma monitorati e garantiti da un partner esterno per il controllo qualità.
Alcune referenze a marchio La Grande Bellezza Italiana sono già sugli scaffali della Gdo. Si riconoscono grazie a packaging di sicuro impatto, studiati per differenziare l’offerta nel reparto ortofrutta e per sottolineare, grazie ai colori bianco, rosso e verde, l'italianità del progetto. In particolare, il Qr-code stampato sull’etichetta garantisce la tracciabilità di ogni singolo lotto. L’invito al consumatore è esplicitato ancora meglio. Si legge, infatti: “Questi prodotti hanno una storia tutta italiana. Scoprila”.

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