Nunhems, marketing innovativo e strategie di mercato

Ieri il business event della ditta sementiera con le testimonianze della filiera

Nunhems, marketing innovativo e strategie di mercato
Una giornata di approfondimento, dedicata a marketing innovativo, strategie di mercato e case history - e aperta a tutta la filiera - per supportare le aziende nella creazione e nello sviluppo di progetti sostenibili. Capaci, cioè, di soddisfare le richieste del consumatore, garantendo anche la giusta redditività al produttore.

Questo in buona sostanza il Business event for expert (Befe), organizzato dalla ditta sementiera Nunhems (da agosto marchio commerciale delle sementi orticole Basf) per i suoi clienti più importanti, e pensato per andare ogni anno “oltre l'ordinario”. L’edizione 2018 si è svolta ieri a Fico Eataly World di Bologna.



Enzo Baglieri, professore di Operations & Technology della Sda, la School of Management dell’Università Bocconi, ha spiegato come sia possibile innovare in agricoltura: la qualità non è più sufficiente, soprattutto quando il prodotto agricolo (o ortofrutticolo) tradizionale è privo di elementi di servizio e quindi non si distintingue. La competenza da sola non basta, servono connessioni. “Perché - ha detto - nel marketing contemporaneo bisogna fare squadra, domandarsi come e dove collegare il proprio business con altri e collaborare all’esterno ma anche all’interno dell’azienda. Infine è fondamentale intercettare correttamente il cliente. Chiedetevi quale sia la competenza che crea valore distintivo nel vostro business. E impostate la strategia non sul prodotto, ma sulla crescita della competitività”.

La “ricetta segreta” di Baglieri, dunque, prevede: competenza (cosa crea davvero valore distintivo nel vostro business); connessione (come e dove connettete il vostro business con altri business); community (quanto sapete fare squadra? Un’azienda funziona se c’è connessione interna, se tutti hanno lo stesso obiettivo); cliente (prossimità e centralità, ma soprattutto quale?). Più, indubbiamente, l'immancabile fattore fortuna: il futuro è delle aziende che hanno il coraggio di mettersi in gioco.

Un po’ quello che ha fatto Granarolo, ad esempio. L’azienda bolognese (vedi nostro articolo precedente), nota come la più importante filiera italiana del latte, ha saputo rinnovare il proprio business, grazie nuove competenze (non solo produttive, ma di marketing, normative, commerciali) supportate da approfonditi studi di mercato. Così, da società leader dell’industria lattiero-casearia, è diventata azienda multisettore protagonista, dal 2015, anche del mercato vegetale con bevande, piatti pronti, burger.



“Perché - ha raccontato Veronica Iannarella, marketing manager vegetali - quando si opera in un mercato mutevole bisogna imparare a guardare oltre e occorre farlo in fretta, creando e cogliendo nuove opportunità”.
Un processo di innovazione perfezionato ogni anno e che ha portato a un fatturato 2017 pari a 29 milioni di euro. Di questi, il 25% è destinato all’innovazione (era il 10% nel 2014).


Nel pomeriggio un momento di confronto con imprenditori, produttori e tecnici presenti. Cinque domande con risposta in tempo reale per conoscere la loro visione del comparto

In conclusione, la tavola rotonda che Stefano Carducci, country sales manager Nunhems Italia, ha coordinato per presentare i progetti di marketing più innovativi che la ditta sementiera sta sviluppando insieme ad alcune importanti realtà italiane.



Sul palco con Carducci c’erano: Bruno Francescon, presidente del Consorzio Perla nera (costituito da Francescon, Giardina e Peviani per l’anguria midi a buccia scura Fashion); Claudio Bartolini, presidente della rete di imprese Violì (il progetto presentato ieri per la valorizzazione del carciofo italiano); Domenico Raneri, presidente del Consorzio Mundial (otto imprese tra Agrigento e Siracusa esclusiviste del melone Red Falcon: Chiaramonte, Fruttomania, La Falconara, Masterfuit, Orto Big, Fonteverde, Salfrutta, San Tommaso); Massimo Siboni, di Orogel con la quale Nunhmes ha lavorato su un progetto per il carciofo (Madrigal) destinato alla lavorazione industriale.

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