Succhi di frutta, la Serbia ringrazia il Made in Italy

Italian Food investe 10 milioni per uno stabilimento che "salva" i produttori locali

Succhi di frutta, la Serbia ringrazia il Made in Italy
L’Italia corre in soccorso del settore ortofrutticolo serbo: questa la chiave di lettura data dai mass media locali all’operazione che ha portato Italian Food a investire 10 milioni di euro per la realizzazione di una fabbrica di succhi di frutta, polpa e concentrati di frutta a Priboj, nel sud-ovest del Paese, al confine con Montenegro e Bosnia. I frutticoltori di questa vocata area, scrivono i giornali di Belgrado, potranno finalmente risolvere l’annoso problema del collocamento dei prodotti che fino ad ora non era pianificabile a causa della mancanza di un solido riferimento per la trasformazione. Tanto che il prezzo, ad oggi, è deciso dai proprietari di celle frigorifere. 

L’insediamento italiano è stato oggetto di lunghi negoziati con il governo serbo; raggiunto l’accordo, presto potranno iniziare i lavori per la realizzazione dello stabilimento in cui dovrebbero essere impiegati una cinquantina di dipendenti. Al centro del progetto, la lavorazione di piccoli frutti, mele, prugne, ciliegie, albicocche, pesche, fragole, pere e altro ancora.

“Si tratta di un investimento estremamente importante per gli agricoltori della Serbia sud-occidentale e il prestigio di Italian Food è testimoniato dalla capillare operatività in diversi continenti e dalle sue prestigiose collaborazioni, in primis quella con Nestlè”, sottolineano compiaciuti i media serbi.  

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