Ogm, Ue autorizza import di 5 varietà di mais e barbabietola

Ma la coltivazione in Europa continua a essere vietata. I riflessi sul Made in Italy

Ogm, Ue autorizza import di 5 varietà di mais e barbabietola
Venerdì scorso la Commissione europea ha autorizzato l'uso di cinque organismi geneticamente modificati (Ogm) per alimenti e mangimi. Le decisioni, che non riguardano la coltivazione, arrivano dopo che i Paesi membri non hanno raggiunto un'intesa sia nel comitato di autorizzazione, sia in appello. Le autorizzazioni sono valide per dieci anni e tutti i prodotti ottenuti da questi Ogm saranno soggetti alle regole di etichettatura e tracciabilità dell'Ue.

Si tratta di due nuove licenze per altrettante varietà di mais (mais Mon 87427 x Mon 89034 x NK603, mais 1507 x 59122 x Mon 810 x NK603) e di tre rinnovi di autorizzazione, per due mais e una barbabietola (mais DAS-59122-7, mais GA21, barbabietola da zucchero H7-1).

Gli Ogm in questione hanno superato la procedura di autorizzazione completa, compresa la valutazione scientifica favorevole da parte dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.

Ma qualcosa non torna. Perché, mentre la direttiva 2001/18 relativa a sperimentazione e coltivazione degli Ogm blocca qualsiasi richiesta, il regolamento 1829/2003 – che riguarda l’importazione del materiale gm – continua ad autorizzare procedure. Così succede, ad esempio, che la produzione di mais Made in Italy sia gravemente compromessa, con buona pace dei Prosciutti di Parma e del Parmigiano Reggiano ottenuti per l'80% con prodotti geneticamente modificati.

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