Emilia Romagna, ecco la graduatoria dei progetti di filiera

Emilia Romagna, ecco la graduatoria dei progetti di filiera
Nuovi macchinari, attrezzature e immobili produttivi per nuovi impianti di lavorazione e trasformazione o progetti di ricerca sui prodotti o sul packaging. Sono 55 i progetti di filiera finanziati, che coinvolgono 1.328 aziende agricole dell'Emilia-Romagna e 99 imprese di trasformazione e commercializzazione. È l'esito dell'ultimo bando (clicca qui per scaricare la graduatoria) in ordine di tempo del Psr (Programma di sviluppo rurale) relativo ai progetti di filiera, che stanzia 134 milioni di euro e attiva un volume di investimenti complessivi per 361 milioni di euro.

I contributi sosterranno, ad esempio, interventi delle imprese agricole e agroalimentari per nuovi macchinari, attrezzature e immobili produttivi per nuovi impianti di lavorazione e trasformazione o progetti di ricerca sui prodotti o sul packaging. 51 dei 55 progetti di filiera hanno in particolare attivato, insieme agli investimenti, specifici progetti di innovazione finanziati al 100% con 7,2 milioni di euro.

I numeri del bando
Sono otto le tipologie di filiera finanziate dal bando, che corrispondono alle principali filiere agroalimentari della regione Emilia-Romagna.

Ogni settore ha una propria graduatoria. La filiera ortofrutticola è la prima per progetti finanziati (13 - Apofruit, Agrintesa, Conserve Italia, Opera, Asipo, Ainpo, Granfrutta Zani, Consorzio Casalasco del Pomodoro, Agripatat, Orogel, Agribologna, Aop Italia, Cooperativa agricola Voghierese), per un totale di 32,3 milioni di contributi per 88,3 milioni di investimenti. Nei settori minori, come la frutta a guscio e il vivaismo, sono stati approvati anche i progetti di New Factor, Centro Attività Vivaistiche (Cav), Op La Diamantina e Civ-Consorzio italiano vivaisti. I prossimi passaggi amministrativi prevedono il rilascio da parte della Regione dell'atto di concessione al soggetto capofila del progetto con il dettaglio degli investimenti e contributi approvati per le singole imprese beneficiarie.

"Diamo atto alla Regione Emilia-Romagna - commenta, in una nota, Agrinsieme Emilia-Romagna - di aver concesso alle imprese il tempo necessario per affrontare questa complessità progettuale con l'obiettivo di allargare il più possibile la partecipazione delle imprese a questo strumento. Sono 55 le filiere attualmente finanziate su 63 progetti ammissibili, si tratta di quasi 1700 domande per 134 milioni di euro di contributo pubblico che attiveranno complessivamente investimenti per oltre 361 milioni di euro da adoperarsi per rafforzare e strutturare il sistema agroalimentare regionale".

Un dato decisamente positivo rispetto alle previsioni iniziali è che a seguito della fase di istruttoria e grazie alle economie generate da alcuni settori vengono finanziate le filiere presenti in tutti i settori produttivi. Solo nel settore lattiero caseario mancano le risorse per poter finanziare le altre 8 filiere ammissibili. Occorrerà l'impegno di tutte le componenti del settore per impegnarsi per trovare risorse necessarie per lo scorrimento ulteriore della graduatoria.

"Questo bando - afferma il coordinatore Maretti - mostra in modo evidente il valore e l'importanza della cooperazione agroalimentare regionale e della sua capacità di aggregare e valorizzare le aziende agricole socie. Dei 63 progetti finanziati ben 42 hanno per capofila una impresa cooperativa e coinvolgono complessivamente più di mille aziende agricole. Significativo il dato di quasi 7,5 milioni di euro in progetti di ricerca a testimonianza di una qualità della spesa e del valore strategico dell'innovazione come fattore competitivo".

Agrinsieme crede fortemente in un approccio integrato e negli investimenti in competitività ed innovazione, trovando nell'assessorato un positivo riscontro e una proficua collaborazione. Seppur necessitando di una maggior semplificazione i progetti di filiera sono la concreta occasione di rafforzare il legame fra la fase produttiva, la trasformazione e il mercato, con l'importante obiettivo di consolidare e riequilibrare la distribuzione del valore lungo tutta la catena del valore.

"Per le regioni italiane il Programma dello Sviluppo Rurale è uno strumento imprescindibile per lo sviluppo competitivo e sostenibile dell'intero sistema agroalimentare, per questo siano convinti del suo valore strategico e della importanza del mantenimento di una dotazione finanziaria adeguata anche nella prossima programmazione".

Fonte: Emilia-Romagna - Ufficio stampa Agrinsieme Emilia-Romagna