Debacle per le verdure, i dati della Gdo

Anche ad aprile ortofrutta in flessione. Bene solo i prodotti servizio

Debacle per le verdure, i dati della Gdo
Con i risultati in leggera ripresa di marzo si sperava in una risalita rispetto ai mesi precedenti, invece ad aprile un'altra battuta di arresto per le vendite di ortofrutta nella Gdo. Il trend a valore si riprende leggermente rispetto al terzo mese dell'anno, ma quello a volume peggiora. Il tutto è trascinato da performance marcatamente flettenti per la verdura. Si nota, però, una ripresa per i prodotti servizio. Queste le evidenze dell'analisi del Monitor Ortofrutta, in collaborazione con Iri (leader mondiale nelle informazioni di mercato per il largo consumo, il retail e lo shopper), per i supermercati e ipermercati della Penisola.



Il reparto ortofrutta ad aprile nella Gdo perde ancora 3 punti a valore e altrettanti a kg. A marzo si era registrata una leggera ripresa rispetto al mese prima (clicca per leggere «Ortofrutta in Gdo, un altro passo falso») con volumi in crescita, anche se lievemente (+1% a marzo rispetto ad un febbraio in stallo), e valori con perdite meno intense rispetto a febbraio (-5% rispetto a -8% di febbraio).



L'incidenza delle macro categorie cambia di poco ad aprile, e vede la verdura pesare per il 36,9% e i prodotti servizio per il 10,9% a valore. Questi ultimi sono la nota positiva del mese, poiché guadagnano 5 punti a valore e 3 a volume (sempre a kg). La frutta mantiene la stessa spesa per il 2017, mentre a volume perde un po' (-2%). Disastro per la verdura che va pesantemente in rosso sia a valore (-10%) che a volume (-5%) evidenziando anche un discreto effetto mix prezzi in calo (5 punti), in controtendenza rispetto a frutta e prodotti servizio.



Il dato del progressivo da gennaio, quindi, non può riservare che dati in flessione portando la perdita del totale reparto a -6% a valore e -2% a volume. Nonostante la debalce di aprile, le verdure hanno ancora volumi in positivo (+1%), mentre frutta e prodotti servizio  perdono a kg (rispettivamente -5% e -2%).
Rimandiamo alle analisi di dettaglio per approfondire le dinamiche che hanno portato a tali risultati.

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