Martina sceglie il Pd e l'agricoltura resta a guardare

Dopo le dimissioni annunciate dal ministro ieri sera a Porta a Porta

Martina sceglie il Pd e l'agricoltura resta a guardare
"Da questo pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) non sono più ministro delle Politiche agricole, per rispetto del ruolo istituzionale che ho ricoperto fin qui e il ruolo che sono chiamato a svolgere per il Partito Democratico". Così il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, ha annunciato le proprie dimissioni durante la registrazione di Porta a Porta, andata poi in onda nella tarda serata di ieri su Rai 1.

Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha accettato le dimissioni di Martina e assunto l'interim delle Politiche agricole. Per il settore resta comunque un vuoto in ambito comunitario, soprattutto in vista del prossimo Consiglio dei ministri Ue. Una potenziale occasione per l'Italia di migliorare l'impianto della Politica agricola comune (Pac) post-2020.

Ministro dal febbraio 2014, Martina non ha certo brillato per la sua presenza in ambito Ue. Men che meno a sostegno del settore ortofrutticolo e della sua Organizzazione comune di mercato, che della Pac è parte integrante. Ma contro le logiche di partito, evidentemente, la "ragion non vale".

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