«Clementine, uscire dalla logica del prezzo»

Il Gruppo Minisci: «Biologico e Igp per dare più valore al prodotto»

«Clementine, uscire dalla logica del prezzo»
Unire i valori del biologico al plus che può trasmettere e garantire l'Igp. Seguendo questa strategia il Gruppo Minisci di Corigliano Calabro (Cosenza) punta a sviluppare ulteriormente il suo brand – Biosybaris – un marchio che racchiude l'essenza dell'ortofrutta di Calabria, di cui gli agrumi rappresentano una fetta rilevante.



“Per gli agrumi il biologico apporta un valore aggiunto molto moderato in paragone ad altri prodotti ortofrutticoli – spiega a Italiafruit News Anita Minisci, responsabile commerciale fresco dell'azienda – Per noi è una questione di vocazione aziendale: se si sceglie di fare bio, si va avanti su questa strada con tutte le referenze. E' un lavoro impegnativo, perché non si hanno i volumi del convenzionale”.

Ma rispetto al convenzionale il biologico può far leva su una crescita di mercato importante, a doppia cifra. “Quando si parla di aumenti a doppia cifra io ci vado cauta, non è quello che riscontro direttamente – prosegue la manager – Nel paniere del bio c'è il trasformato che ha grandi performance, il fresco cresce meno perché ha una gestione più difficile e il distributore applica margini molto elevati proprio per questo.... Insomma, è un cane che si morde la coda. In Gdo, poi, l'ortofrutta bio deve sopportare tutti i costi di confezionamento, necessari alla corretta gestione del prodotto, questo però non permette di comunicare il frutto o l'ortaggio nella stessa maniera che può fare un prodotto sfuso, nella sua naturalità e semplicità”.



Tornando agli agrumi, le clementine sono tra i prodotti di punta del Gruppo Minisci. “La campagna è ormai terminata e riscontriamo una riduzione tra il 20 e il 30% - sottolinea la responsabile commerciale – Sui prezzi avremmo potuto azzardare qualche centesimo in più, che però non abbiamo ottenuto anche a causa della scarsa organizzazione dell'offerta, una criticità per il comparto. Le clementine sono considerate un prodotto da prezzo, è difficile farle uscire da questo schema anche in un'annata con scarsa produzione. Servirebbe un'azione commerciale e di marketing forte, un'azione di lobbying che ancora manca e che speriamo di poterla costruire grazie all'Igp e all'attività del Consorzio”.

Nel paniere di Byosibaris ci sono poi le arance Naveline calabresi, “un prodotto di altissima qualità che meriterebbe di ricevere il riconoscimento Igp. Ci apprestiamo poi a gestire i primi volumi di Tarocco, quest'anno ha un buon colore e un buon sapore. Il mercato delle arance al momento è molto cauto: l'offerta globale è fortissima, la Spagna offre parecchio, la Grecia pure, tutta l'area mediterranea è carica. Si trovano agrumi di pezzatura medio-piccola a causa della siccità, mentre i clienti chiedono calibro: c'è una massa produttiva consistente non conforme alle esigenze del cliente. Da questa settimana, con l'abbassamento delle temperature, ci aspettiamo che il mercato dia segni maggiormente positivi”.



Da azienda calabrese, poi, non poteva mancare il bergamotto. “Da oltre dieci anni trattiamo questo agrume che si addice bene ai nostri mercati esteri – osserva Minisci – piazze che sposano una cucina innovativa e aromatica. Lo avevamo in produzione in tempi non sospetti e ora sta conoscendo un buon momento”. Un altro mercato di nicchia che coltiva il Gruppo Minisci è quello del pompelmo rosa, apprezzato in tutta Europa.



L'azienda di Corigliano Calabro esporta il 90% della propria produzione, quello europeo è il mercato di riferimento, ma anche Canada e Stati Uniti sono destinazioni consolidate.
Byosibaris ha creduto sin dall'inizio anche nel Limone di Rocca Imperiale. “Ha un suo valore, un suo mercato tutto da portare avanti – conclude Anita Minisci – sono lieta del riconoscimento Igp che può dare ulteriore valore a un frutto dalle grandi possibilità”.

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