Tavolo ortofrutticolo, «eppur si muove»

Catasto, export e promozione le priorità discusse ieri. I commenti

Tavolo ortofrutticolo, «eppur si muove»
Un catasto che, conoscendo le superfici, permetta di programmare la produzione di frutta e verdure nel territorio nazionale; una cabina di regia per l'export, con particolare attenzione ai dossier fitosanitari necessari per andare nei mercati extra-Ue; un piano di promozione con tempistiche definite per fare conoscere le produzioni Made in Italy. Sono le prime priorità indicate all’unanimità ieri al ministero delle Politiche agricole dai rappresentanti della filiera ortofrutticola.

All'incontro – che di fatto anticipa la costituzione formale del Tavolo ortofrutticolo prevista, per decreto, entro il prossimo gennaio - hanno partecipato rappresentanti delle Unioni nazionali dei produttori (Italia Ortofrutta e Unaproa), delle organizzazioni agricole professionali (Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri), di Alleanza delle cooperative agroalimentari, Cso Italy, Fruitimprese, Italmercati, Fedagro Mercati, Federdistribuzione, Ue Coop, Cna, Fida Confcommercio e di alcune Regioni a vocazione ortofrutticola, quali l’Emilia Romagna.
Insomma, c'era praticamente l’intera filiera a cospetto del viceministro delle Politiche agricole, Andrea Olivero, che ha coordinato i lavori insieme al capodipartimento delle Politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del Mipaaf, Giuseppe Blasi, e al direttore generale, Felice Assenza.

“Siamo all'inizio di un percorso tecnico e organizzativo che, con il contributo di tutti, dovrà finalmente portare alla concreta realizzazione di un sistema ortofrutticolo nazionale - ha spiegato Olivero - Il catasto che dovrà fornire indicazioni sulle produzioni attuali e future, il superamento delle barriere fitosanitarie ancora esistenti e il grande tema della promozione nei mercati esteri rappresentano i principali nodi che ognuno dovrà contribuire a sciogliere”.

Soddisfazione anche da parte di Italia Ortofrutta Unione Nazionale che lo scorso giugno, durante la propria assemblea, aveva evidenziato la necessità di una strategia comune.
“L’iniziativa va nella direzione più volte richiesta di porre con fermezza il settore al centro delle priorità strategiche dell’agricoltura italiana – ha commentato il presidente Gennaro Velardo – Questo per potere intervenire senza ulteriori indugi su tutti i fattori che negli ultimi anni ci hanno portato a perdere competitività, soprattutto nei confronti di altri Paesi europei. Auspichiamo che il Tavolo ortofrutticolo sia uno strumento per ragionare come Sistema Paese dove sia possibile fare delle scelte e assumere delle decisioni di indirizzo strategico da perseguire con le politiche di sostegno europeo e nazionale”.

Per Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta, le relazioni interne alla filiera sono uno dei primi punti ancora irrisolti e sulle quali intervenire con decisione. “Trattandosi di prodotti freschi e altamente deperibili – ha osservato - le Op hanno esigenza di interfacciarsi in modo semplice e veloce con tutti gli attori del mondo della distribuzione e del commercio, sia nazionale che estero. Ma carattere orizzontale hanno anche altri temi che esulano dalla sfera di operatività del singolo soggetto: dalla logistica e movimentazione alle politiche di promozione e informazione, fino alle troppe barriere fitosanitarie e al rinnovo varietale”.

“Essendoci già una strategia nazionale condivisa, l'auspicio è che il Tavolo dia una accelerazione al processo di concretizzazione - ha dichiarato il presidente di Unaproa, Antonio Schiavelli - Importante, poi, è che tutti gli operatori siano stati chiamati attorno al Tavolo. Che potrebbe diventare una palestra anche per le altre filiere, per capire come organizzare la collaborazione tra pubblico e privato e portarla a sistema”.

“Il Tavolo – ha detto Marco Salvi, presidente di Fruitimprese – può davvero rappresentare un'occasione importante per rilanciare il settore. Erano presenti molte sigle e, forse, nell'interesse di tutti bisognerà andare a snellire il tutto, per concentrarsi tra operatori più vicini al settore. Che oggi, peraltro, hanno già lanciato qualche priorità. Insomma, c'è voglia di lavorare su pochi punti ma condivisi e farlo in fretta. Al di là del viceministro Olivero, poi, va sottolineato l'impegno preso dei dirigenti del Mipaaf, Blasi e Assenza, di andare avanti e riconvocarci presto con un primo ordine del giorno”.

“Un importante passo in avanti per la costituzione del Tavolo ortofrutticolo nazionale  – ha sottolineato Davide Vernocchi, coordinatore del settore ortofrutticolo dell’Alleanza delle cooperative - Non possiamo aspettarci miracoli, ma certamente strumenti utili e funzionali alle imprese che devono misurarsi sul mercato. L’attenzione su catasti e barriere fitosanitarie è già un elemento positivo. Ma anche i controlli, la gestione dei surplus in tempi di crisi, lo sviluppo di nuove iniziative insieme agli enti caritativi per la distribuzione di prodotti ortofrutticoli alle persone indigenti e l’attuazione nazionale del nuovo sistema europeo di prevenzione fitosanitaria con maggiori controlli alle importazioni da Paesi terzi sono priorità da affrontare presto”.

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