De Castro: Pac, con sentenza Ue rafforzato ruolo delle Op

La Corte di giustizia si è espressa su una presunta posizione dominante degli agricoltori

De Castro: Pac, con sentenza Ue rafforzato ruolo delle Op
“La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha confermato quanto in materia di concorrenza era già stato previsto e codificato nell’Omnibus per Organizzazioni di produttori (Op) e Associazioni di Op (Aop)”. E’ quanto dichiara l’onorevole Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo a seguito della sentenza di ieri che - sulla base di un ricorso presentato da Op francesi - ha stabilito che una concertazione sui prezzi e sui quantitativi tra più Op e Aop è consentita all’interno di una medesima Organizzazione di produttori o di una medesima Associazione di organizzazioni di produttori, se risponde in maniera proporzionata agli obiettivi assegnati a tale organizzazioni o associazione.

“Con la sentenza di oggi (ieri per chi legge, ndr) – prosegue il vicepresidente - abbiamo un ulteriore riconoscimento di quanto le misure introdotte nella riforma di medio termine contenuta nel Regolamento Omnibus a tutela delle Op e delle Aop, fossero non solo necessarie a rafforzare la posizione dei nostri agricoltori sul mercato, ma anche equilibrate e in pieno rispetto del diritto della concorrenza”. “Contrariamente - conclude De Castro - a quanto affermato ancora oggi da una parte della Commissione Ue (Dg concorrenza) e dal Commissario per la concorrenza Margrethe Vestager”.

Semplificare i programmi di sviluppo rurale
Intanto la Corte dei Conti Ue ha raccomandato alle istituzioni europee, nazionali e regionali di semplificare, accorciare i tempi di approvazione e definire meglio gli indicatori di performance dei Programmi di sviluppo rurale (Psr). Il tutto per migliorare l'efficacia dell'approccio alla programmazione dei fondi Psr inaugurato nel 2014. Approccio che - dopo aver condotto audit su un campione di 10 Psr approvati – per la Corte dei Conti stenta a decollare.
L'orientamento ai risultati era stato uno degli obiettivi principali della riforma dei fondi Ue 2014/20, ma, almeno per lo sviluppo rurale, sembra rimasto sulla carta. Risultati deludenti, conclude l'audit, che si spiegano anche col ritardo dell'adozione della normativa Ue e “l'esecuzione della spesa prevista iniziata più lentamente”.

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