L'azienda irride le mele, autogol su Facebook

Il produttore di merendine Balconi «sminuisce» il frutto. E il web insorge

L'azienda irride le mele, autogol su Facebook
"Cosa dai a tuo figlio per merenda? Sappiamo tutti che la mela è più sana, ma diciamoci la verità, te la tira dietro!". Con questo post su Facebook, l'azienda dolciaria Balconi sferra l'attacco diretto al suo primo concorrente, la frutta, in maniera piuttosto netta. Le discutibili parole utilizzate da Balconi e l'immagine della campagna non appaiono comunque efficaci e allineate al contesto sociologico attuale dei Paesi occidentali, dove l'attenzione alla salute personale e dei propri figli è una tendenza consolidata. E ciò trova conferme anche nella gran parte degli oltre 350 commenti negativi al post, pubblicati soprattutto dal pubblico femminile.

"Tra una mela e un prodotto industriale ci stanno: panino al prosciutto, panino con marmellata, ciambellone o crostata fatta in casa, banana con fragole, e così via", commenta Maria Clara. "Colazione: ciambella e crostata fatta in casa. Merenda: frutta. Mi dispiace, ma le merendine a casa nostra no", incalza un'altra donna. "Un giorno mio figlio mi ha detto: mamma ho deciso che da oggi a scuola porterò solo frutta. Io strafelice", spiega Giovanna.

Stefania evidenzia invece che "la mela sarebbe da tirarla dietro a voi, che proponete inutilità al posto della natura". Sono numerosissime le mamme che sottolineano come i propri figli preferiscano mele, frutta e ortaggi alle merendine. "Il mio (figlio, ndr) a scuola mangia carote per merenda" commenta una mamma. "I miei figli vi tirano dietro le merendine", risponde Paola. "Mio figlio - rileva Daniela - adora tutta la frutta. E ultimamente gli piace anche la verdura... ogni tanto il fine settimana gli preparo una torta fatta in casa".

E ancora: "Mio figlio di quattro anni a merenda può scegliere tra carote, mele e yogurt. Non solo ama questi cibi, ma è orgoglioso di mangiare qualcosa che fa bene! Me lo dice proprio lui", commenta Letizia.

Francesca evidenzia invece che i suoi figli seguono una formula alternata per lo spuntino del pomeriggio: "Giorni dispari frutta o yogurt, giorni pari tarallini o panino. La vostra merendina nemmeno regalata".

Molti commenti riguardano la cattiva comunicazione. C'è chi polemizza apertamente con la Balconi usando parole dure, chi la considera una caduta di stile, chi suggerisce all'azienda dolciaria di cambiare i pubblicitari. "Tra la vostra pubblicità e quella del Buondì Motta non saprei quale scegliere, il cervello usatelo!", attacca una madre. "Pessima pubblicità di sottoprodotti industriali - sottolinea un altro utente Facebook - Per carità una volta tanto una merendina ci può stare, ma preferirla alle mele è una bestemmia. Giustamente le aziende fanno il loro lavoro, ma io me la prendo con alcuni genitori che ritengono molto più comodo e veloce far scartocciare una bomba piuttosto che impiegare tre minuti a sbucciare un frutto e darlo ai figli".

Tra i commenti, quindi, una sorta di plebiscito per la mela come merenda. Un episodio che conferma come l'attività di sensibilizzazione sui temi della corretta nutrizione, svolta nell'ultimo decennio dal settore ortofrutta e dalle istituzioni – italiane ed europee – abbia portato i primi risultati tra i consumatori. Un bell'assist per le aziende che intendono continuare a investire risorse per lo sviluppo di nuovi concept di prodotto naturali dedicati ai più piccoli.

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