La verdura insidia la pasta

Nuovi prodotti vegetali stanno dissacrando un mito tutto italiano

La verdura insidia la pasta
Cambiano i tempi, dalle classiche “cofane” di spaghetti di grano duro di Totò e Alberto Sordi si passa alle versioni light con zucchine, carote e barbabietole che iniziano a fare capolino nei nostri supermercati. E’ della scorsa settimana, infatti, l’annuncio di uno dei player di riferimento del mercato dei prodotti pronti freschi a base vegetale che, da oggi, propone in vendita quattro nuove referenze di spaghetti vegetali. 

Non è una novità assoluta ma, per il nostro Paese, la pasta sottende abitudini e vissuti che travalicano il puro ambito alimentare e nutrizionale per raggiungere valori quali tradizione, appartenenza e distintività. Per questo motivo il processo innovativo in atto è ancor più interessante e degno di attenzione, come abbiamo già sottolineato nella presentazione del volume Think Fresh 2017.



Per i babyboomer la Ferrari dodici cilindri era il sogno nel cassetto, per giovani d’oggi è la Tesla Model 3 o, forse, ancor più, è dimenticare l’acquisto della macchina e usufruire di servizi di car o ride sharing. L’Italia è ancora il regno delle auto sportive tanto quanto lo è della pasta. Mentre all’estero queste tradizioni ci danno ancora grandi opportunità di esportazione, sul mercato interno i miti nostrani vacillano sotto il peso della crisi - nel primo caso – e della dieta equilibrata, nel secondo. Proprio il valore simbolico dell’auto e della pasta danno il segno della profondità dei cambiamenti, che - soprattutto per i prodotti alimentari - vanno cavalcati con intelligenza, progettualità e metodo perché sono opportunità strategiche di lungo periodo e con bacini di utenza in progressivo ed esponenziale aumento.



Siamo alla vigilia di un “new deal del fresco” che, con i suoi valori di naturalità, sostenibilità e salubrità, è in grado di modificare fin dalle fondamenta le abitudini alimentari dei nostri connazionali.

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