Minirossa, la qualità non basta

Castello: «Annata da dimenticare per le angurie. Torna la domanda ora che manca il prodotto»

Minirossa, la qualità non basta
Stagione complicata per le angurie, grandi o mini che siano. Da ieri la domanda sembra essersi “risvegliata”: proprio ora che, con due settimane di anticipo, Nord e Centro Italia stanno terminando il prodotto. Sono poche le eccezioni positive, secondo Pier Luigi Castello, dell’omonima azienda di Padova che concluderà la campagna di commercializzazione a fine agosto.

“Dalla Sicilia alle Alpi produciamo cinquemila tonnellate di miniangurie e quasi la metà è rappresentata da Minirossa, che fa ancora la differenza in termini di qualità – dice l’imprenditore veneto – Ne avrei voluta lavorare di più, visto che le iniziative che abbiamo fatto con la grande distribuzione organizzata per la presentazione delle confezioni monodose Fresh & Go sono andate bene e il consumatore le ha cercate anche nelle settimane successive”.

Una questione di qualità. “In quel periodo, malgrado il surplus dell’offerta dovuto al caldo, per la Minirossa abbiamo registrato maggiori richieste da parte della Gdo. Almeno l’abbiamo venduta, ma i prezzi sono stati comunque poco remunerativi – continua Castello – Oggi la scelta varietale è soddisfacente, ma la Minirossa resta la più buona da mangiare. Da un punto di vista agronomico, però, la pianta è debole e, per via del seme grosso, va in sovramaturazione velocemente. Altrimenti sarebbe perfetta”.

“Le migliori Minirosse – prosegue - hanno peso medio compreso tra 2,5 e 3,5 chili, solo il mercato estero chiede frutti da 1-2 chili, a scapito del sapore, per il consumatore, e del reddito, per noi produttori”.

Ma, come per altri comparti, anche per le angurie una ricetta ci sarebbe. “Sarebbe saggio, e utile, se si riuscisse a sapere quanti ettari in Italia si investono ad angurie e di quali tipologie – conclude Castello – Un maggiore controllo delle produzioni potrebbe evitare questi problemi che danneggiano l’intero sistema. Senza contare che anche i Paesi dell’Est hanno iniziato a produrre angurie e gli sbocchi commerciali si stanno riducendo alla sola Italia”.

Copyright 2017 Italiafruit News