Pomodoro da industria, le Op invitano l'Anicav a negoziare

Pomodoro da industria, le Op invitano l'Anicav a negoziare
Le Organizzazioni del Pomodoro del Bacino del Centro Sud condividono le preoccupazioni espresse dall’Anicav per il mancato accordo sulla campagna pomodoro 2017, nel contempo esprimono disappunto per quanto riportato nel recente comunicato dell’Associazione degli Industriali. Le proposte definite, ingiustificatamente “irricevibili”, avanzate dalle Op nel documento inviato all’Anicav sono dettate dal principale obiettivo che è la tutela del reddito dei produttori associati.

Traguardo che non può essere raggiunto proponendo ogni anno un abbassamento del prezzo del pomodoro, anzi, risulta addirittura offensivo considerare “provocatorio” la richiesta di un prezzo che metta i produttori nella condizione di non fallire, dovendo nel contempo soddisfare le continue, e di sicuro condivisibili, richieste industriali riferite a certificazioni di qualità e di eticità comportamentale.

Quanto poi alle clausole contrattuali sanzionatorie - si legge in un comunicato - sa bene la parte industriale che le stesse, quando applicate, si sono registrate solo a danno dei produttori.
Non si è, in alcun modo, contrari a norme “seriamente impegnative” che prevedano regole che mettano il comparto in condizione di gestire nel migliore dei modi la campagna di consegna e trasformazione, sia in riferimento alla qualità che alla quantità, si è piuttosto preoccupati che non ci sia un sistema vero di controllo che salvaguardi chi le regole le rispetta e sanzioni chi agisce al di fuori di queste.

Non si accetta la proposta di riduzione del differenziale di prezzo tra pomodoro tondo e lungo che favorirebbe, ad avviso delle Op, il declassamento di un prodotto come il Pelato, che è patrimonio di una fetta importante di operatori, e resta per il momento, una peculiarità delle nostre aree, anzi meraviglia una proposta del genere, nel momento in cui la stessa Anicav è promotrice della richiesta di riconoscimento dell’Igp del pomodoro pelato.

Le dichiarazioni dell’Anicav, invero sorprendenti, prosegue la nota, rischiano di stimolare il dubbio che non possano invece servire ad attribuire ad altri, incapacità altrimenti malcelate al proprio interno.
Le Op ritenendo opportuna una ripresa del tavolo negoziale, invitano l’Anicav ad un approccio costruttivo che riporti nel giusto ambito la materia negoziale, esprimendo a loro volta “con grande rammarico la manifesta ed incomprensibile rigidità della parte industriale – posizione che non giova a nessuno, né agli industriali né agli agricoltori, favorendo soltanto quella zona “grigia” che provoca gravi ripercussioni sull’intera filiera del pomodoro”.

Fonte: Italia Ortofrutta e Unaproa