La IV gamma 3.0 di Buonaterra

Con il merchandising in store l'azienda serve 1.300 Pdv. E cresce a doppia cifra

La IV gamma 3.0 di Buonaterra
Garantire la gestione ottimale dei prodotti sullo scaffale in termini di assortimento, rotazione, spazi, attraverso un sistema gestito totalmente online: è la IV gamma "3.0" di Buonaterra, azienda bergamasca che fa del servizio il proprio credo per differenziarsi e assicurare prestazioni soddisfacenti a queste referenze in Gdo.

"Abbiamo puntato sul servizio fin da quando abbiamo cominciato, per noi la IV gamma deve essere gestita  in modo scrupoloso", esordisce il presidente Gian Nava (nella foto sopra con Flory Capelli). "Con il merchandising in store seguiamo il cliente dall'inizio alla fine, sgraviamo il punto vendita dai costi di gestione e dai resi, operiamo per aumentare le referenze e gestire le rotazioni in modo da ottimizzare le performance incrementando le vendite e riducendo i costi". 

"Mai come in questo periodo riceviamo richieste per sviluppare il nostro servizio", aggiunge Nava. "Sono numerose le fasi che vanno seguite con attenzione, soprattutto quando vi sono molti prodotti nuovi ed è necessario assicurare la corretta rotazione; in fase di lancio molti articoli faticano a imporsi e rischiano di essere abbandonati, il know kow ci permette di interpretare i numeri e superare le criticità, facilitando inserimento e consolidamento". 

Per Nava il settore della IV gamma ha ancora potenzialità da esprimere. Anche nel segmento della frutta: "sta vivendo oggi la fase attraversata dalle zuppe qualche anno fa. C'è interesse ed entusiasmo, ma ai primi resi si smorza. Penso però ci siano tutte le premesse per uno sviluppo significativo. Fra un po' di tempo". 

La gestione totalmente online di Buonaterra permette all'azienda lombarda di avere una visione completa, seguire e migliorare l'assortimento, risolvere i problemi in tempo reale. E i risultati sono significativi: "Abbiamo chiuso il 2016 con una crescita del 30% del fatturato e nel primo trimestre il progresso è del 22,4%", aggiunge Nava. "L'aumento dei pezzi venduti è in linea con il giro d'affari. Il modello funziona, siamo operativi in circa 1.300 punti vendita in Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e puntiamo a replicare il nostro modello di merchandising in altre città. A inizio 2017 siamo partiti a Torino con risultati già ottimi. I punti vendita sono gestiti sempre dalla stessa persona, che li conosce a fondo e se serve fa un doppio passaggio quotidiano per rifornire il negozio. In questi giorni, tra l'altro, abbiamo ordinato il cinquantesimo furgone".  

La materia prima è fornita dall'azienda agricola Facchini di Poncarale, con cui Buonaterra -titolare del marchio Terra&Vita - ha avviato una partnership quindici anni fa: "Con i loro prodotti copriamo il 70% del fabbisogno, per il resto integriamo acquisendo referenze del Sud Italia", conclude Nava. "Cerchiamo di differenziarci anche nel packaging, da sempre facciamo buste a fondo quadro perché abbiano più visibilità: costano di più ma rendono di più". 

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