Mandarini e clementine, patto tra Crea-Acm e Op Armonia

Sinergia pubblico-privato per il miglioramento varietale. Eleuteri: 300mila euro in sette anni

Mandarini e clementine, patto tra Crea-Acm e Op Armonia
Ieri, giovedì 13 aprile, la sede del Centro di ricerca per l'agrumicoltura e le colture mediterranee Crea-Acm di Acirale (Catania) ha ospitato un importante evento: la firma di un contratto di ricerca denominato "Miglioramento varietale del clementine e dei mandarino-simili tra lo stesso Crea e l'organizzazione di produttori Armoniache hanno definito le tappe per redigere una convenzione finalizzata a realizzare un programma di miglioramento genetico specificoL'obiettivo, come spiega Giuseppe Russo, coordinatore del progetto e primo ricercatore del Crea-Acm, è quello di individuare nuove varietà in grado di migliorare la competitività delle aree agrumicole del Sud Italia. L’accordo, che prevede una collaborazione tra ente pubblico e privati, è da considerarsi innovativo, in quanto consentirà - aggiunge Russo - una riduzione dei tempi di sperimentazione e una migliorata validazione delle novità per il coinvolgimento di più aree pedoclimatiche.

"Negli ultimi anni - puntualizza Marco Caruso, responsabile scientifico delle attività nell'ambito del Crea-Acm per la parte di miglioramento varietale e ricercatore del Consiglio per la ricerca in agricoltura Crea - le risorse pubbliche investite nel breeding sono diminuite. Si pone pertanto la necessità di coinvolgere i privati nelle ricerche finalizzate all'ottenimento di nuove selezioni e ibridi, così come avviene in numerosi Paesi agrumicoli". 

"L’accordo tra Crea di Acireale e Op Armonia - aggiunge Caruso - sarà fondamentale per potenziare il programma di miglioramento genetico degli agrumi attualmente in corso presso il Crea, e di renderlo più competitivo anche a livello internazionale. La sinergia tra pubblico e privato consentirà inoltre di ottenere nuove varietà più rispondenti alle esigenze dei mercati".

Nel dettaglio l'intesa riguarderà l’irraggiamento di mandarini e mandarino-simili allo scopo di individuare mutanti apireni. Previsto inoltre un programma di incrocio, che riguarderà la costituzione di 500 ibridi ottenuti dall’incrocio con vari mandarini, allo scopo di selezionare varietà precoci e tardive in grado di allungare l’epoca di commercializzazione del mandarino. Un programma di risanamento, infine, consentirà l’utilizzo di determinate accessioni in combinazione con portinnesti diversi dall’arancio amaro. 

                         
Da sinistra Caruso, Eleuteri e Russo. Nella foto in alto compaiono anche Federico, Perri, Bene (Op Armonia) e Rapisarda (Crea-Acm)

Entusiasta Marco Eleuteri: "il 13 aprile 2017 sarà ricordato come un giorno storico per l'agrumicoltura italiana", dice l'esponente di Armonia. "Per la clementine si tratta del primo programma di miglioramento varietale Made in Italy". L'accordo rientra nel progetto "Clementine Italiana Tradizionale 2.0" messo a punto qualche anno fa dallo stesso Eleuteri, consigliere delegato alla direzione commerciale dell'organizzazione e Francesco Perri, citrus scientist specialist della stessa Op.

"Per questo programma che avrà una durata di sette anni, investiremo circa 300mila euro", prosegue Eleuteri. "Per noi si tratta di un impegno molto importante, mosso da una grande volontà di riscatto internazionale per un settore che negli ultimi 15 anni ha perso oltre il 40% della produzione, a fronte di una crescita del 15% dell'agrumicoltura mediterranea". 

"Quello che è sempre stato il nostro maggior competitor, la Spagna, è diventato il nostro maggior fornitore di agrumi - dice ancora Eleuteri - e se guardiamo alle easy pealer la situazione è ancora più grave".

"Con questa cooperazione pubblico-privata tra la Op Armonia e il Crea-Acm - conclude il consigliere delegato - la nostra agrumicoltura ha una grande occasione per rientrare sulla scena agrumicola internazionale da protagonista: abbiamo dell'ottimo materiale vegetale, ricercatori  motivati e di alto profilo scientifico, risorse finanziarie sufficienti a sostenere il loro lavoro, tante percorsi di ricerca da seguire e una grande voglia di rivedere il nostro Paese tra i protagonisti dell'agrumicoltura internazionale".

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