Pomodoro,‎ firmato l'accordo quadro 2017 per il Nord Italia

Uno specifico capitolato per il bio. Domani nuovo incontro per fissare il prezzo. Via libera all'Oi

Pomodoro,‎ firmato l'accordo quadro 2017 per il Nord Italia
Dopo il lungo "braccio di ferro" nella trattativa, che lunedì scorso aveva portato all'ennesima fumata nera, giovedì 2 marzo in tarda serata a Parma i rappresentanti degli agricoltori (Ainpo, Asipo e Apo Conerpo in primis) e l'industria di trasformazione (Aiipa e Confapi) hanno raggiunto una prima importante intesa sulla programmazione produttiva, fissando per quest’anno il quantitativo massimo di pomodoro da trasformare a 1,7 milioni di tonnellate, a fronte di una fascia di neutralità di 2,4-2,5 milioni (erano 2,35-2,55 milioni di ton nel 2016).
Oltre al tetto massimo contrattato, per ogni tonnellata in più i produttori pagheranno una penalità di 20 euro. Un disincentivo richiesto dalle stesse Organizzazioni di produttori che sancisce la volontà della filiera di contenere la produzione di pomodoro da industria ed evitare così surplus pericolosi per la stabilità del mercato. L'accordo, poi, prevede uno specifico capitolato sul pomodoro biologico.

Per quanto riguarda il nuovo prezzo di riferimento, che l'anno scorso era stato fissato a 86,20 euro a tonnellata, agricoltori e industria non hanno ancora trovato l'intesa, anche se le posizioni sono abbastanza vicine. Un nuovo incontro è già in programma per domani. Si parte da una base reale applicata nel 2016 di 82,95 euro a tonnellata, ma si dovrà comunque tenere conto degli accordi al ribasso già siglati quest'anno in Spagna, Portogallo e California, principali competitor dell'Italia.

Via libera al riconoscimento dell’Organizzazione interprofessionale del Pomodoro da industria del Nord Italia
Intanto, al Comitato tecnico agricoltura del 2 marzo, gli assessori all'agricoltura delle regioni italiane hanno dato il via libera al decreto ministeriale riguardante il riconoscimento dell’Oi, un’intesa che sarà definitivamente ratificata giovedì prossimo nel corso dalla Conferenza Stato-Regioni e che giunge a seguito dei precedenti riconoscimenti della Regione Emilia Romagna e dell’Unione Europea.

“Ringrazio gli assessori regionali e il Ministero – ha dichiarato il presidente dell'Oi, Tiberio Rabboni - Il riconoscimento nazionale dell’OI del pomodoro da industria del Nord Italia costituisce un traguardo importante per l'ulteriore sviluppo e il rafforzamento delle nostre attività interprofessionali. Prima di tutto l'investitura istituzionale di Stato e Regioni ci rafforza in autorevolezza e credibilità e, in secondo luogo, chiarisce, una volta per tutte, che la nostra Oi è l'unica autorizzata a operare nel Nord Italia ed è, al momento, l'unica presente nella filiera del pomodoro da industria. Infine il riconoscimento attribuisce all'Oi la possibilità di proporre al ministero, a determinate condizioni, l'Erga Omnes, vale a dire l'estensione delle decisioni dell'OI all'insieme dei soggetti della filiera territoriale, una possibilità comunque di scarso rilievo pratico per un’organizzazione interprofessionale che già oggi associa il 98% dei trasformatori e il 95% dei produttori di pomodoro del Nord Italia.

"Il riconoscimento ministeriale non ci porterà a chiuderci in casa – ha concluso Rabboni - La dimensione nazionale di una politica per la valorizzazione della filiera del pomodoro da industria, comparto chiave del Made in Italy esportato nel mondo (per oltre il 60%), resta una necessità strategica. Anche per questo abbiamo salutato positivamente la costituzione al Ministero di un tavolo sul pomodoro da industria e consideriamo il riconoscimento della nostra Oi un viatico e uno stimolo all’evoluzione dell'esperienza del Distretto del pomodoro del Centro-Sud Italia, con cui peraltro collaboriamo da tempo su vari fronti”.

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