Agribologna, il riscatto del prodotto integrato

Per il presidente Guidi la certificazione Sqnpi apre nuove opportunità di mercato

Agribologna, il riscatto del prodotto integrato
“Fino a oggi era difficile comunicare il valore di un’attività che non aveva alcun riconoscimento. Anche se seguivamo già un Disciplinare, con regole precise, non eravamo certificati. Ora, però, per le nostre produzioni si apre una grande opportunità di crescita”. Così Lauro Guidi, presidente del Consorzio Agribologna, commenta per Italiafruit News il recente via libera da parte del ministero delle Politiche agricole alla certificazione Sqnpi, il Sistema di qualità nazionale di produzione integrata.

Un ulteriore passo verso la sostenibilità ambientale anche se, nella pratica, l’azienda si muoveva già in questo ambito. “Come aziende agricole – spiega Guidi – abbiamo impostato da 30 anni la difesa integrata, ma secondo i disciplinari della Regione Emilia-Romagna perché a livello nazionale non esisteva qualcosa che sancisse in modo chiaro quello che stavamo facendo”.

E i produttori ortofrutticoli si sono trovati davanti a un paradosso. “Mentre il biologico godeva di certificazioni e riconoscimenti – continua il presidente di Agribologna – l’integrato era in una sorta di limbo. Basti dire che anche la Pubblica amministrazione lo usava, nei contratti di fornitura, senza particolari regole. Ora possiamo dimostrare pubblicamente il valore delle produzioni e dare loro una evidenza differente”.
Il Sqnpi certifica, infatti, che i produttori associati al Consorzio Agribologna coltivano frutta e verdura con metodi di produzione integrata, ovvero utilizzando fertilizzanti di materia organica, insetti utili e tecniche agronomiche alternative e rispettose dell'ambiente.

I decreti attuativi della legge 3 febbraio 2011 risalgono al 2016 e il Consorzio bolognese è tra i primi in Italia a ottenere la certificazione Sqnpi. “Adesso – aggiunge Guidi – siamo nella fase di organizzazione della comunicazione sulle unità di vendita. E già a fine aprile sulle confezioni dei nostri prodotti ortofrutticoli freschi (vassoi, vaschette e cassette, ndr) sarà visibile il marchio Sqnpi, un'ape simbolo della sostenibilità delle produzioni. Le tempistiche sono ideali perché corrispondono all’inizio della nostra vera campagna”.

Grazie allo sforzo congiunto della direzione, dell’ufficio tecnico e delle aziende agricole, la certificazione riguarderà da subito il 90% della produzione di Agribologna che, ogni anno, movimenta 36mila tonnellate di ortofrutta. “Al momento – chiarisce Guidi - restano escluse alcune produzioni marginali che mostrano qualche criticità nella gestione dei quaderni di campagna, ma entro un anno saremo certificati Sqnpi al 100%”.

Sono, dunque, tutte garantite le grandi famiglie merceologiche, dalle cucurbitacee (zucchine, meloni, cetrioli) alle solanacee (patate, pomodori e melanzane), dalle brassiche (tutti i cavoli) alle cicorie (radicchi e indivie), fino alle frutticole (le drupacee, le pomacee e i kiwi).

“Ora - conclude Guidi - noi per primi abbiamo il compito di comunicare al consumatore il valore e l'elevato livello qualitativo della produzione certificata Sqnpi e, in secondo luogo, di stimolare il Mipaaf, titolare del marchio, a sostenere insieme a noi azioni informative e pubblicitarie”.

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