Disegno di legge per pasti «veg» in scuole e ristoranti

Lo propone Cirinnà per assicurare alternative alimentari vegetariane e vegane

Disegno di legge per pasti «veg» in scuole e ristoranti
Con le ultime ricerche sui consumatori, che attestano come i vegetariani e i vegani rappresentino oggi più dell'8% della popolazione italiana, anche la politica e, più in generale, le istituzioni cominciano a dare una marcata importanza al tema.

Così, è in discussione in questi giorni un nuovo Disegno di legge che intende riconoscere ufficialmente lo stile di vita "veg", firmato dalla deputata del Partito Democratico Monica Cirinnà (nella foto) ma sostenuto anche dalle forze di opposizione, dato che riprende in mano un provvedimento del 2013 firmato da Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia.

La proposta punta innanzitutto ad assicurare alternative alimentari vegetariane e vegane nelle mense aziendali, nei ristoranti, nelle scuole, nei carceri e negli ospedali, imponendo sanzioni amministrative dai 3 ai 18mila euro per i trasgressori. Si può arrivare, però, nei casi più gravi, anche alla sospensione della licenza di esercizio per un mese.

Il Disegno di legge suggerisce, poi, di avviare programmi di educazione alimentare nelle scuole dell'obbligo, nonché corsi specifici di nutrizione, gastronomia e ristorazione vegetariana e vegana nelle scuole alberghiere. Per Cirinnà, infine, occorre allocare a progetti "veg" almeno il 10% dei fondi destinati all'Istituto nazionale di ricerca e, al contempo, il ministero della Salute dovrebbe promuovere ogni anno campagne informative sui benefici nutrizionali di questo tipo di alimentazione.

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