«Strumenti di gestione delle crisi? Un buco nero»

Il Ministro Martina su fondi di mutualità e accordi di cooperazione: vanno rivisti

«Strumenti di gestione delle crisi? Un buco nero»
I fondi di mutualità e gli accordi di cooperazione con i Paesi extra Ue sono stati due argomenti toccati da Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, agroalimentari e forestali, durante il suo intervento in occasione della presentazione di "UniCredit Mipaaf. Coltivare il Futuro", programma comune che mette a disposizione 6 miliardi di euro di nuove linee di credito per il triennio 2016-18 e che definisce interventi per supportare le competenze e l'internazionalizzazione delle aziende agricole.

Secondo quanto affermato dal Ministro, oggi più che mai "c'è un assoluto bisogno di ricostruire gli strumenti di gestione delle crisi di carattere europeo, che sono, a mio avviso, il buco nero della partita". L'Italia sta lavorando su questo fronte.

Nel caso dei fondi di mutualità, ha detto Martina, "ci scontriamo con alcuni parametri tecnici impossibili da praticare". Basti pensare alla soglia minima necessaria per poter accedere agli aiuti, pari al 30% del calo del reddito agricolo, che si va a scontrare con le regole attuali. "Se un'azienda agricola crolla del 30% vuol dire che è morta – ha sottolineato Martina –; poi, se anche volessimo valutare questo crollo, dobbiamo discutere su come si deve misurare".

Sul fronte degli accordi di cooperazione internazionali il Ministro ha spiegato che "non si può non considerare gli effetti di scelte che impattano, non solo simbolicamente, su alcune filiere". Martina ha citato come esempio l'accordo tra Unione europea e Marocco che ha una forte influenza negativa sul mercato del pomodoro. "Bisogna, quindi, dotarsi di un nuovo strumento di ristorno per le conseguenze sul versante agricolo".

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