Black spot agrumi, Copa-Cogeca critica le nuove misure

«L'Ue deve rafforzarle. Subito». E Agrinsieme, dall'Italia, si appella alla Mogherini

Black spot agrumi, Copa-Cogeca critica le nuove misure
La scorsa settimana a Bruxelles gli esperti degli Stati membri dell'Ue riuniti nel Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (Paff) hanno approvato nuove misure sui controlli fitosanitari all'importazione di agrumi provenienti da Paesi extra-Ue dove è diffusa la macchia nera (o CBS-Citrus Black Spot).

La ratifica è stata aspramente criticata dalla Copa-Cogeca: in una nota, l'associazione che riunisce le organizzazioni professionali e le cooperative agricole europee si dichiara molto preoccupata per la futura introduzione negli appezzamenti europei considerando, tra le altre cose, che le intercettazioni di partite infette continuano a crescere senza freni. Nell'ultimo anno, infatti, l'Ue registra 70 casi provenienti dall'Uruguay, 15 dal Sudafrica, 17 dall'Argentina, 13 dal Brasile.

"Questa decisione, che dovrebbe entrare in vigore in estate, è inaccettabile – dice Pekka Pesonen (nella foto), segretario generale della Copa-Cogeca – Prima di tutto perché permetterà agli agrumi contaminati di entrare nell'Ue per essere utilizzati per la trasformazione. La Commissione, poi, propone di eliminare la garanzia che i controlli possano incrementare dopo la sesta intercettazione nello stesso anno, nonostante il limite di tolleranza stabilito dall'Efsa sia di 5 casi".

Molti esperti del Comitato, osserva il segretario, "hanno dichiarato di non avere avuto tempo a sufficienza per valutare in maniera adeguata la mozione" perché era stata "presentata agli Stati membri solo tre giorni prima del voto".

Secondo Pesonen, quindi, "l'Ue deve agire subito per stabilire misure più forti" a tutela di un "comparto vitale a livello sia economico che sociale".

Dall'Italia Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, ha espresso il medesimo punto di vista dell'associazione europea. Vale a dire: "Servono misure severe e controlli rigidissimi, tenendo conto e concretizzando il principio di precauzione".

Agrinsieme rivolge un appello alla Commissione Ue e in particolare a Federica Mogherini, alto rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e sulla Politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea, affinché "a fronte di una tendenza dell'Unione europea ad aprire i mercati, si vigili ancor di più sugli standard di sicurezza dei prodotti importati".

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