Lotta allo spreco, ortofrutta in prima linea

Se n'è parlato sabato in un convegno con Martina. L'esempio dei Mercati di Milano e Bergamo

Lotta allo spreco, ortofrutta in prima linea
Il settore ortofrutticolo può avere un ruolo preminente nella battaglia per porre un freno allo sperpero di cibo: è uno degli input emersi dal convegno “Ridurre lo spreco alimentare generando nuove opportunità”, organizzato dall'associazione Bergamo Europa con il patrocinio dell'Università di Bergamo che si è svolto sabato nella sede dell’ateneo orobico. L’appuntamento ha permesso di  approfondire la legge anti-spreco fresca di approvazione alla Camera dei Deputati e sensibilizzare circa le opportunità legate a una più efficiente distribuzione del cibo. Ospite d’onore, il Ministro delle Politiche agricole e Forestali Maurizio Martina, bergamasco Doc, che facendo sue le parole di Papa Francesco ha ricordato che “diciamo che c’è cibo per tutti ma non tutti possono mangiare, ed è questa la grande contraddizione da affrontare quando ci occupiamo di risorse alimentari”. 

Quanto alla legge, il Ministro l’ha definita “una strategia nazionale di valorizzazione che lavora più sull’incentivo che sulla sanzione, promuovendo una cittadinanza consapevole”; una normativa “figlia della stagione di Expo che prevede una rivoluzione anche nel settore dell’industria alimentare assicurando maggiore competitività; e oggi senza sostenibilità non c’è competitività”. 

La deputata Chiara Gadda, relatrice della legge ha evidenziato come il 56% dello spreco avvenga lungo la filiera economica. "Occorre puntare sull’educazione dei cittadini, che vanno resi consapevoli del valore, non solo economico, del prodotto, mentre per l’industria è fondamentale semplificare”. Restano tuttavia fermi alcuni paletti ritenuti fondamentali: la tracciabilità dei prodotti, la sicurezza per i consumatori e il rispetto delle regole igienico sanitarie.

Da parte sua l’onorevole Elena Carnevali ha ricordato che la Fao ha quantificato lo spreco di cibo nel mondo in 1,3 miliardi di tonnellate, un terzo della produzione totale mentre il Politecnico di Milano stima in 5,6 milioni di tonnellate le eccedenze alimentari in Italia.

“Lo spreco produce costi -  ha detto Oscar Fusini, direttore dell’Ascom di Bergamo - ma se le donazioni di cibo sono ancora poche è perché sono complesse dal punto di vista organizzativo, fiscalmente non convenienti e non incentivate. La legge ha tuttavia inserito alcuni provvedimenti essenziali per far fronte a queste difficoltà soprattutto in materia di semplificazione fiscale”.
 
Al tavolo dei relatori anche Andrea Chiodi, amministratore delegato di Bergamo Mercati, che ha parlato dell’esperienza legata al sociale portata avanti dalla struttura. Due le iniziative: con la prima, la merce matura rimasta invenduta nella settimana viene commercializzata a prezzi vantaggiosi il sabato mattina; con la seconda, il Mercato assicura un conferimento di merce a costo zero ad alcune associazioni benefiche per la distribuzione ai più bisognosi. 


OrtoMercato di Milano pro Caritas

A poche decine di chilometri da Bergamo, Caritas Ambrosiana ha intanto siglato un accordo con la società Sogemi per il ritiro e il recupero delle eccedenze prodotte dal Mercato Ortofrutticolo di Milano. 
In base al protocollo d'intesa, frutta e verdura non più commercializzabili ma ancora commestibili saranno stoccate in un magazzino di 120 metri quadrati messo a disposizione dalla società all'interno dell'ortomercato. I prodotti saranno selezionati da operatori Caritas e rimessi nel circuito della solidarietà.

A beneficare dell'operazione sarà soprattutto il Refettorio Ambrosiano, dove ogni sera i cuochi preparano la cena per 96 persone in difficoltà, con cibo ritirato dal mercato, ma ancora in perfette condizioni. Quello che non sarà utilizzato dal Refettorio servirà comunque ad alimentare la rete assistenziale gestita da Caritas Ambrosiana nell'intera diocesi. In particolare, la frutta e la verdura salvate a Milano approvvigioneranno gli empori di Cesano Boscone e di Varese, a favore di 660 famiglie indigenti. Un'altra parte verrà invece ridistribuita attraverso i pacchi viveri a 250 famiglie della provincia di Lecco.

L'accordo con Sogemi integra un sistema di raccolta costruito proprio in occasione dell'apertura del Refettorio Ambrosiano e sperimentato durante il semestre di Expo Milano 2015. Il sistema può contare sull'apporto di Coop.