Commagri, lunedì De Castro lascia al polacco Siekierski

Inaugurato ieri a Strasburgo il semestre italiano. Renzi: l'Europa deve ritrovare slancio

Commagri, lunedì De Castro lascia al polacco Siekierski
Toccherà  a un polacco la presidenza della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue.
E’ stato finalizzato dai Gruppi politici a Strasburgo l’accordo per designare Czeslaw Siekierski (Ppe), già vicepresidente della precedente Commissione, al vertice della Commagri del Parlamento europeo. Ne dà notizia l'Ansa. Prenderà il posto di Paolo De Castro (S&D), che in precedenza l'ha guidata per due mandati consecutivi ed é stato rieletto deputato nel nuovo Parlamento Ue. La votazione del presidente, il cui incarico durerà due anni e mezzo, si terrà in occasione della prima riunione della Commagri, in programma lunedì prossimo alle 16.30.
Per De Castro, ridotte ai minimi termini le probabilità di diventare Commissario Europeo, potrebbe esserci un incarico di prestigio in seno alla stessa Commissione Agricoltura composta da 45 membri affiancati da altrettanti supplenti esperti del settore primario.

Renzi: Europa stanca, deve ritrovare slancio

Con un discorso di circa venti minuti, Matteo Renzi, che era affiancato dal Ministro degli Esteri Federica Mogherini, ha intanto inaugurato ieri, dinanzi all'Europarlamento di Strasburgo il semestre di presidenza italiana dell'Unione europea. Semestre "condito" da molte aspettative anche nel settore ortofrutticolo (cliccare qui per leggere la news di Italiafruit su questo tema). Renzi ha seguito una traccia scritta, ma ha parlato a braccio. L'ultima volta dell'Italia alla guida del semestre di presidenza Ue era stata 11 anni fa, nel 2003.

“Sono felice e onorato di rappresentare il mio paese. Se oggi l’Europa facesse un selfie, che immagine verrebbe fuori? Emergerebbe il volto della stanchezza e della rassegnazione. La vera sfida è quella di ritrovare l’anima e l’identità europea, perché se si tratta solo di burocrazia, ci basta la nostra".



"Qui non c'è un'Italia - ha detto Renzi - che chiede scorciatoie, ma un'Italia che con coraggio e orgoglio chiede di fare la propria parte. E c'è anche una generazione nuova".

“Occorre recuperare il gap", ha proseguito il Premier. "Il mondo corre a una velocità doppia rispetto a quella che si corre in Europa. Non ci interessa il passato, ci interessa cominciare il futuro. E per questo bisogna affrontare la grande battaglia politica della semplicità europea”.

Polemiche tra S&D e Ppe, euroscettici scatenati

Dopo il discorso di Renzi è  arrivato l'attacco del capogruppo del Ppe Manfred Weber contro l'accenno alla "flessibilità" fatto dal presidente del Consiglio durante il suo intervento in aula. "I debiti non creano futuro, lo distruggono", ha detto aggiungendo che "dobbiamo continuare" sulla linea del rigore.

Dura la replica di Renzi:  "E' vero che l'Italia ha un debito molto alto, ma è anche vero che ha una ricchezza privata quattro volte superiore", ha detto Renzi. Che poi ha aggiunto: "Se Weber parlava a nome della Germania, gli ricordo che proprio in questa sala, nella scorsa presidenza italiana, ci fu un Paese cui non solo fu concessa flessibilità ma anche di violare i limiti ed essere oggi un Paese che cresce". Rapporti tesi, dunque tra S&D e Ppe.

Mentre per il leader degli euroscettici britannici Nigel Farage la Gran Bretagna "è sempre più vicina alla porta d'uscita dalla Ue". Farage si lancia anche in una previsione per i prossimi anni: "Nei prossimi cinque anni per i Paesi del sud Europa andrà sempre peggio, e mi dispiace per gli italiani".

Intanto gli esponenti di Lega e Cinque Stelle nei loro interventi a Strasburgo, hanno accusato Renzi di non aver detto nulla, nel suo discorso, sui grandi temi dell'agricoltura e delle Denominazioni d'origine, anche con riferimento al trattato con gli Usa.

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