L'EVOLUZIONE DEL MERCATO UCRAINO DELLA FRUTTA: IL CONSUMO RADDOPPIA CON I RETAILER CHE RUBANO QUOTE AI MERCATI ALL'APERTO

L'EVOLUZIONE DEL MERCATO UCRAINO DELLA FRUTTA: IL CONSUMO RADDOPPIA CON I RETAILER CHE RUBANO QUOTE AI MERCATI ALL'APERTO
I consumatori ucraini stanno mostrando un interesse crescente verso l'adozione di una dieta alimentare più sana. Questa tendenza si riflette nell'aumento del consumo di frutta fresca che, sebbene sia quasi raddoppiato nell'ultimo decennio, si mantiene comunque su un livello molto più basso rispetto al resto dell'Europa, attestandosi attualmente a 45 Kg pro capite l'anno.   
Durante i mesi della stagione di raccolta nazionale, i consumatori ucraini preferiscono acquistare la frutta coltivata nel Paese (mele, uva da tavola, ciliegie, albicocche, pesche e prugne), spesso commercializzata dai produttori stessi.
Oltre la metà della frutta offerta nel Paese è comunque di importazione: durante l'inverno per la frutta si attesta al 40% del totale, mentre in estate e autunno sale vertiginosamente fino al 75%. Secondo le statistiche ufficiali, il 20% delle mele e il 50% delle albicocche che si consumano in Ucraina vengono importate da altri Paesi europei. I principali fornitori di mele sono Polonia, Georgia, Italia, Cina e Paesi Bassi. Quasi la totalità delle pesche e nettarine consumate in Ucraina sono di provenienza europea, con Spagna, Italia e Grecia che insieme rappresentano una quota compresa tra il 50 e il 70% del totale. Sono tuttavia attivi scambi in entrata con molti altri Paesi del mondo: le uve da tavola, per esempio, provengono in gran parte da Cile, Sudafrica, Argentina, India e Perù.
L'import di frutta (compresa la frutta secca) ha registrato negli ultimi anni una crescita costante e registra, tra il 2012 e il 2011, un incremento a valore del 65% rispetto all'anno precedente. L'esportazione della medesima categoria ha invece segnato nel 2012 un leggero calo, pari al -8% sull'anno precedente.
I dati ufficiali non tengono però conto del mercato sommerso che, secondo diverse fonti, continua a rappresentare il 20-40% del totale.
 
 





Bassi investimenti in nuove tecnologie
La prevalenza dell'importazione sull'export è in gran parte conseguenza di inefficienze legate alla produzione. Molti produttori di frutta non possono infatti permettersi di realizzare ingenti investimenti in nuove tecnologie all'avanguardia per la raccolta e il confezionamento. Questa mancanza di impianti di stoccaggio moderni obbliga i produttori a vendere gran parte della loro offerta durante la stagione di raccolta nazionale o subito dopo. Le mele dell'Ucraina, per esempio, vengono commercializzate al massimo entro metà gennaio.
E' stato stimato che gli impianti di stoccaggio esistenti possano contenere solo il 15% del volumi prodotti. All'impegno dei produttori per aumentare l'efficienza produttiva e la qualità dei prodotti, si frappongono i bassi prezzi all'origine e la scarsità di competenze organizzative e di marketing.   
In Ucraina, generalmente, la frutta viene commercializzata nei mercati rionali all'aperto, ma la situazione sta cambiando con i supermercati che hanno guadagnato importanti quote di mercato negli ultimi anni. Questa tendenza ha portato ad un miglioramento generale nella qualità del prodotto offerto, dal momento che molti frutti presenti sugli scaffali dei supermercati vengono appositamente selezionati e confezionati. I distributori al dettaglio si riforniscono solitamente dalle aziende di medio-grandi dimensioni che possono assicurare rigidi standard di qualità e sicurezza. Ma la maggior parte dei produttori di frutta non riescono a garantirli, così oltre il 70% della frutta offerta nei supermercati è di importazione.

Cambiamenti nei sistemi di distribuzione

In Ucraina i prodotti più costosi vengono venduti ai supermercati, mentre i prodotti meno costosi vengono collocati in piccoli negozi, mercati all'aperto e chioschi di frutta e verdura.
Tuttavia la quota di frutta venduta nel canale dei supermercati è in costante aumento. Secondo le stime degli esperti rappresenta già il 60% circa del mercato totale. Bisogna però rilevare che questa cifra scende al 25% durante la stagione di raccolta, dato che la frutta fresca venduta nei mercati all'aperto e per strada è generalmente migliore rispetto a quella venduta nei supermercati. Ma, nonostante questo, la quota dei mercati all'aperto è in calo ogni anno di circa il 10%.
La quota della frutta rispetto al totale delle vendite alimentari nei supermercati ucraini è stimata intorno al 10%, ed è inferiore alla media dei supermercati europei. I retailer dunque stanno diventando forti concorrenti dei mercati tradizionali, in particolare perché sono molto competitivi sul prezzo e sulla qualità. Alcuni esperti infatti si aspettano che i mercati tradizionali all'aperto perderanno gradualmente la loro popolarità e potrebbero addirittura scomparire completamente nei prossimi 10 anni. Tuttavia, ora essi continuano a rappresentare il canale di distribuzione più importante per i piccoli produttori di frutta e per le famiglie ucraine. (d.b.)

Fonte: www.freshproduce-expo.com